domenica 21 febbraio 2021

B. ARMIDA BARELLI, TERZIARIA FRANCESCANA, PIONIERA DEL LAICATO


19 novembre

Beata
 ARMIDA BARELLI
del Terz'Ordine di San Francesco
e dell'Istituto della Regalità di N.S.G.C.
fondatrice di GF dell'Azione Cattolica
cofondatrice dell'Università Cattolica del Sacro Cuore







Milano, 1° dicembre 1882 – Marzio, Varese, 15 agosto 1952




Terziaria francescana; cofondatrice dell'Istituto secolare Missionarie della Regalità di N.S.G.C. L'ampio ventaglio del suo impegno ecclesiale non può essere riassunto in poche righe, si ricorda che fu Professa nel Terz'Ordine francescano il 2/2/1910. Lavora come cassiera nell’Università Cattolica del Sacro Cuore (1920) di cui è cofondatrice con P. Agostino Gemelli. Getta le basi della Gioventù Femminile Cattolica. Il 1947-48 le fu affidato l’ufficio di Propaganda dell’Azione Cattolica Italiana. Fondatrice delle Giornate per l’Università Cattolica (1924) e dell’Opera della Regalità di Cristo (1928).

Website: sito ufficiale 


INFO CAUSA
* Postulatore: Dr. Silvia Mónica Correale
* Attori: Presidenza Nazionale ACI, Via Aurelia 481, 00165 Roma
* Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità, Via Madonna del Riposo 75, 00165 Roma
* Dichiarata venerabile da papa Benedetto XVI che ha autorizzato il decreto di promulgazione * delle sue virtù eroiche il 1º giugno 2007. È stata beatificata il 30 aprile 2022, nella cattedrale di Santa Maria Nascente a Milano. I resti mortali di colei che fu nota come la “Sorella maggiore” della Gioventù Femminile di Azione Cattolica riposano dall’8 marzo 1953 nella cripta della cappella principale dell’Università Cattolica a Milano.





In molti la conoscono come la «sorella maggiore d’Italia» all’interno della Gioventù femminile di Azione cattolica. Altri legano il suo nome alla nascita dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, accanto a padre Agostino Gemelli. Altri ancora la ricordano come la fondatrice dell’Istituto secolare della missionarie della Regalità di Cristo. Di certo Armida Barelli, di cui ieri è stato pubblicato il decreto che ha riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione, aprendole la porta della beatificazione, è stata una figura del cattolicesimo italiano di primo piano nel corso del Novecento. Nata a Milano il 1 dicembre 1882 in una famiglia borghese, sin da giovane mostrò grande attenzione ai ragazzi abbandonati e poveri. Sarà proprio in questo ambito d’impegno che conoscerà padre Agostino Gemelli, un francescano, con il quale inizierà una collaborazione durata per tutta la vita.

Un’esistenza intensa segnata da tappe significative per la storia del cattolicesimo italiano in decenni nei quali essere cattolici non era affatto semplice. La sua attenzione per le giovani generazioni la porta nel 1918 a fondare la Gioventù femminile cattolica milanese, chiamata a questo incarico dall’allora arcivescovo di Milano, il beato cardinale Andrea Carlo Ferrari. Fu una sorta di «chiamata contro la propaganda marxista» che stava facendo capolino. E proprio in questo lavoro accanto alla gioventù femminile milanese (e poi per volontà di papa Benedetto XV a livello nazionale) che cominciò ad essere chiamata la «sorella maggiore».

Sempre collaborando con padre Gemelli, Armida Barelli partecipa alla progettazione e alla realizzazione dell’Università Cattolica, che proprio lei volle dedicata al Sacro Cuore, perché, diceva, «se non la intitoleremo al Sacro Cuore, con le nostre sole forze non ce la faremo, e falliremo». E per la Cattolica, il lavoro compiuto dalla Barelli non venne meno neppure dopo la partenza dei corsi. Anzi si deve a lei la creazione della Giornata per l’Università Cattolica, che ogni anno chiama l’intera Chiesa italiana a stringersi e sostenere l’ateneo di tutti i cattolici. Fu una delle tante intuizioni che fanno di lei una donna capace di agire, ma anche di essere contemplativa. Un carisma che Armida Barelli metterà nell’Istituto secolare della missionarie della Regalità di Cristo: donne consacrate, ma operanti nel mondo secondo il loro essere laiche. Insomma una spiritualità fortemente francescana (era membro del Terz'Ordine francescano, ndr) ma che ha visto nell’Italia il proprio campo di missione.

Accanto all’Istituto secolare, sempre con padre Agostino Gemelli, da vita anche all’Opera della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo per la diffusione della liturgia. Lo fa agli inizi del secolo scorso quando la Messa era ancora in latino. Questa Opera cercherà di avvicinare i fedeli alla liturgica anche con la diffusione di testi in lingua italiana, di fatto anticipando quanto verrà deciso dal Concilio Vaticano II. E tra le anticipazioni anche il ruolo del laicato nell’apostolato nel mondo, che oggi appare scontato, ma che nella prima metà del Novecento non era così.

Pio XII nel 1946 la nomina vicepresidente generale dell’Azione cattolica, organizzazione a cui Armida Barelli ha legato il proprio nome. Nel 1949 si ammala di paralisi bulbare. Morirà il 15 agosto 1952. La causa di beatificazione a Milano si apre nel 1970 per poi proseguire presso la Congregazione a Roma. Dichiarata venerabile da Benedetto XVI il 1 giugno 2007, diventerà ora beata grazie al riconoscimento del miracolo attribuito alla sua intercessione, per la guarigione inspiegabile della signora Alice Maggini, investita da un camion mentre il 5 maggio 1989 andava in bicicletta e ripresasi completamente dal coma senza danni neurologici.
Enrico Lenzi
Avvenire 21-2-2021