martedì 21 settembre 2021

PER CONOSCERE S. ELZEARIO DI SABRAN Terziario francescano

  

27 settembre


S. ELZEARIO DI SABRAN
in francese: Elzéar de Sabran
conte di Ariano Irpino
marito della B. Delfina di Glandeves
Terziario francescano 







Cabrières-d'Aigues (presso Apt), 1285 – Parigi, 27 settembre 1323


Elzeario (o Eleazaro, o Elzearo) nacque ad Apt in Provenza fra il 1284 e il 1285, primogenito di Ermengao de Sabran conte di Ariano e di Laudana d’Albe de Roquemartine. Per volere del re Carlo II d’Angiò dovette sposare verso i diciotto anni nel 1299, la futura beata Delfina di Digne. Essi stabilirono, di comune accordo, di conservare la loro castità. Elzeario, ereditato fra l’altro il titolo di conte d’Ariano, venne in Italia, in Irpinia, per prendere possesso della contea. Fu suo merito e per le virtù professate, che riuscì a conquistare l’amore del popolo, per questo fu apprezzato dal re di Napoli Roberto d’Angiò, che quando nel 1312 fu necessario inviare dei soldati in aiuto del papa assediato a Roma dall’esercito dell’imperatore Enrico VII di Lussemburgo, ne affidò il comando ad Elzeario. Fu inoltre incaricato di delicate missioni presso la corte di Francia. Morì a Parigi il 27 settembre 1323; fu sepolto ad Apt nella chiesa dei francescani, di cui era fedele Terziario.

La sua fama di grande uomo di carità, specie nell’assistenza ai lebbrosi, si diffuse. Venne proclamato santo il 5 gennaio 1371 da Gregorio XI. Le sue reliquie furono trasferite nel 1791 dalla chiesa francescana di Apt, alla cattedrale della città, dove sono tuttora venerate, insieme a quelle della sua casta sposa, la beata Delfina, che visse lungo tempo dopo il marito, moltiplicando le opere di carità. Fu beatificata da Innocenzo XII il 24 luglio 1694.

PER UN APPROFONDIMENTO VEDI
B. DELFINA DE GLANDEVES

Sebbene abbastanza rari, ci sono esempi di santi e di sante che si sono conservati perfettamente casti nella vita coniugale, astenendosi da ogni rapporto sessuale pur vivendo accanto al coniuge. Nei processi di canonizzazione si insiste allora sul "lungo tormento sopportato per amore di Dio" da questi santi.
Gli esempi non mancano, ma forse non ce ne sono di più simpatici di quello offerto da una coppia, quella di S. Elzeario e della B. Delfina, che trascorre in una regione profumata — Apt, Puimichel o Cabrieres — una vita che pare "uscita direttamente dalla Leggenda aurea", come osserva André Vauchez.



Martirologio Romano: A Parigi in Francia, sant’Elzeáro di Sabran, che, conte di Ariano, osservata la verginità e tutte le altre virtù insieme a sua moglie, la beata Delfina, morì in ancor florida età.

Martirologio Francescano: In Parigi, capitale della Francia, Sant'Elzeario de Sabran, Conte d'Ariano, Confessore del Terz'Ordine, il quale con la B. Delfina sua moglie, conservò sempre illibata ed intatta la sua verginità e pieno di meriti passò al Signore. Fu chiaro per miracoli in vita ed in morte e dal Sommo Pontefice Urbano V fu ascritto nel numero dei Santi. 






Elzeario de Sabran nacque nel castello paterno ad Ansouis, in Provenza e studio all’abbazia di Saint -Victor, dove suo zio, Guillaume de Sabran, era abate. Ancora ragazzo, fu promesso in sposo a un’orfana, Delfina (in francese Delphine) de Glandeves, erede del signore di Puy-Michel, e i due si sposarono quando entrambi avevano circa sedici anni. Dopo un po’ di esitazione, Elzeario concordo con la richiesta della moglie, spinta, a quanto pare, da un frate francescano, di vivere come fratello e sorella, e sembra che il loro matrimonio sia stato molto armonioso e di reciproco sostegno. Quando, a ventitré anni, Elzeario eredito i titoli e le proprietà del padre, si trovo ad affrontare l'opposizione di varie parti, che respinse con gentile fermezza e paziente diplomazia, ricevendo perciò le critiche degli amici che insistevano sul fatto che "con i malvagi" avrebbe dovuto "fare la parte del leone". Elzeario, a ogni modo, non cambiò i suoi metodi, e quasi invariabilmente alla fine vinse la tenacia dei suoi nemici. Intorno al 1317, andarono a Napoli, Delfina come dama di compagnia di Sanchia, moglie di re Roberto (1309-1343), ed Elzeario come tutore del loro figlio Carlo. La sua abilità in questo ruolo portò infine alla sua nomina a giudice supremo, nel sud dell’Abruzzo. Nel 1323 il re lo invio a Parigi per chiedere al re francese, Filippo, di dare sua figlia, Maria di Valois, in sposa a Carlo. Eseguita la missione si ammalò e dopo pochi giorni morì il 27 settembre tra le braccia del frate francescano, suo precedente confessore. Fu canonizzato nel 1369, da papa B. Urbano V (1362-1370; 19 dic.), che come Guillarme de Grimoard era stato suo figlioccio.
Delfina, che sopravvisse al marito per trentasette anni, ritorno in Provenza dopo la morte di Sanchia; dopo aver donato tutto cio che poteva ai poveri, visse reclusa, prima a Cabriéres e poi ad Apt. Durante i suoi ultimi anni soffrì con grande pazienza per una dolorosa malattia; quando morì, il 26 novembre 1360, fu sepolta con il marito ad Apt. Secondo una vecchia tradizione, entrambi erano membri del Terz’ordine di S. Francesco; infatti sono particolarmente venerati dai francescani. (Alban Buttler)


PREGHIERA


O Padre, che negli sposi Elzeario e Delfina 
hai donato esempi insigni di virtù nello stato del matrimonio, 
concedi a noi che li veneriamo su questa terra 
di poter aver parte, in cielo, alla loro beata compagnia. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, 
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, 
per tutti i secoli dei secoli.

Amen