mercoledì 24 giugno 2015

GUIDA ALLA CAPPELLA DI S. LUIGI IX (S. LUDOVICO) NELLA CHIESA DI SAN LUIGI DE'FRANCESI IN ROMA




San Luigi dei Francesi


E' un'antica e bella chiesa di Roma nota per la presenza del celeberrimo capolavoro del Caravaggio "La vocazione di Matteo".  È anche la chiesa più famosa della comunità francese di Roma, dedicata a San Luigi/Lodovico, Patrono francescano dell'OFS e del TOR.
Nell'Vlll centenario della nascita del santo Re penitente (1214-2014), è spiritualmente giovevole e istruttivo un pellegrinaggío a questa chiesa. lmmergendosi nel cuore della vecchía Roma in Campo Marzio, non è difficile rintracciarla, vicino a Palazzo Madama e piazza Navona.
ll progetto di avere una chiesa a Roma intitolata a questo Santo, risale alla fine del '400 su inizíativa di una confraternita francese. I lavori iniziarono materialmente nel 15l8, anno in cui fu posta la prima pietra e si protrassero lungo tutto il '500 con I'intervento di Giacomo Della Porta, cui si deve l'ampia e solenne facciata.

Luigi IX
di Pierre L'Estache
Carlo Magno
di Pierre L'Estache
Proprio sulla facciata troviamo una prima raffigurazione di san Luigi/Lodovico, in una grande statua di marmo travertino, sul capo la corona regale, nelle mani la corona di spine, la reliquia più famosa da lui ríscattata. Nella nicchia corrispondente all'altro lato, cè un'analoga statua di Carlo Magno.


La cappella 11, già di Sant'Andrea,
fu rifatta a partire dal 1644 e de-
dicata a San Luigi IV re di Francia
per volontà dell'abate Elpidio
Benedetti, agente a Roma
di Luigi XIV, "Il Re Sole".
Doveva essere considerata
la cappella più importante,
tanto importante che per renderla
più grande fu permesso
all'arch. Plautilia Bricci
di sfondare il muro esterno
affacciato su via del Salvatore
e, all'interno, di spostare in avanti
la balaustra fino a invadere
la navata.




Passando al sontuoso interno, troviamo, tra le tante cappelle, una dedicata espressamente a Luigi (n.11 nella planimetria), terza della navata sinistra. lvi campeggia una tela oleografica di Plautilla Bricci (1664) raffigurante il santo Re in ampi e policromí abiti regali, con in mano la Croce, attorniato da vari santi e sante.



L'entrata della cappella è sormontato da uno scenografico drappo dipinto d'azzurro con gigli dorati, sorretto da putti col giglio di Francia e sui lati le due figure allegoriche della Fede e della Religione.


L'altare, di disegno classicista barocco, è ricamente decorato da marni pregiati, rilievi ad intaglio e sculture, tutte verosi-milmente eseguite dalla Bricci che rivela una fedele adesione all'opera di Bernini e dei suoi seguaci nella raffigurazione in stucco della cupola.




 
 Sulla destra una tela dove si vede Luigi IX che presenta la corona di spine al vescovo san Remigio di Ludovico Giminiani del 1680

A sinistra, un dipinto  raffigurante Caterina de'Medici che presenta il progetto della chiesa di san Luigi a Madrid, con il Santo in gloria, 1680, ultima opera di Nicolas Pinson



La volta

Sulla volta abbiamo la rappresentazione più grande ed espressiva ad opera dei pittori C. Giuseppe Natoire e Antonio Bicchierai (1756): morte e gloria di san Luigi lX.



Nella parte inferiore del grande affresco vediamo gli ultimi momenti della vita del Santo, con il confessore vicino e altri dignitari. l'ambiente è quello dell'accampamento dei crociati a Tunisi (Settima crociata, 1270), con una serie di tende da campo. ln primo piano una nobildonna, simbolo della Francia, piange sconsolata inginocchiata davanti al crocifisso. ln secondo piano il Santo, vicino a morire, assistito dal confessore. Un soldato in píedi, con un vessillo al vento, con l'aspetto pieno di tristezza e un altro con la testa poggiata a terra.Vari putti, chi con la corona di spine chi con lo stemma gigliato della Francia.


Nella parte superiore del dipinto, san Luigi in gloria, sorretto sulle nubi dagli angeli, viene presentato al Signore Gesù che sorregge con la destra la croce. San Luígi ha alle spalle una figura muliebre velata con in mano un calice, simbolo della fede. Ancora più indietro, re Carlo Magno, con un globo in mano. Fanno corona le virtù cardinali della giustizia, fortezza, prudenza e temperanza con i loro relativi simboli. L'affresco è la rappresentazione della vita di san Luigi, vista nel mistero pasquale della morte e risurrezione del Signore Gesù Cristo. Dall'umiliazione della sconfitta alla glorificazione. Sconfitto sia nel 1246 sia nel 1270, aggredito mortalmente anche dalla malattia, Luigi è íl servo sofferente umiliato davanti agli uomini, ma glorificato dinanzi a Dio.
La vita cristíana di un re, dí un laico impegnato nell'amministrare con saggezzale realtà temporali di una nazione, se non della cristianità: sono caratteristiche di Luigi lX. Un modello di fedele laico cristiano cui hanno guardato, con la Chiesa, i francescani OFS e TOR che, per antica data, lo hanno scelto come
patrono.

Articolo di P. Fernando Scoca per la rubrica "Lessico dell'anima", FVS Francesco il volto secolare
Didascalie da "Roma Sacra", Elio De Rosa ed., Roma 1996, anno II, n 7


 


STORIA ANTICA DELLA CHIESA

I Francesi ebbero da principio chiesa ed ospizio presso l'antica fondazione di Carlo Magno chiamata Campo Santo presso il Vaticano; nel 3÷ e 4÷ sec. si trasportarono presso Sant'Andrea della Valle, ma trovandosi troppo ristretti, fecero un cambio di proprietà con l'abbazia di Farfa. Una confraternita francese fu approvata da Sisto IV nel 1475, col nome della B. Vergine e S. Dionigi e San Luigi. Questa confraternita costruì l'attuale chiesa, che fu inaugurata nel 1589.

ANTICHITA' - La chiesa di S. Luigi de' Francesi sorge sopra le rovine delle antiche terme dell'imperatore Alessandro Servero, che a loro volta erano conseguenza di interventi restauro e ampliamento di quelle erette da Nerone, in quell'area dove ora sorge Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica.
Le terme neroniane, che comprendevano anche la piazza antistante e una parte di Salita de'Crescenzi, furono costruite da Nerone dopo il famoso incendio di cui furono accusati i cristiani, che per questo motivo subirono la prima sanguinosa persecuzione.

MEDIOEVO - L'area dove sorgevano delle terme dove ritemprare il corpo e la mente,  divenne sede nei secoli successivi luogo dove fuorono eretti vari edifici per ristorare l'animo e il corpo: la chiesa di S. Maria de Cellis o delle Terme e di un ospedale dedicato a San Giacomo in thermis longobardorum con annessa cappella di s. Salvatore. Erano denominate de cella o de cellis quei nuovi edifici costruiti su antiche rovine.
Il complesso di S. Maria ad Cellis, esisteva già prima dell'anno 998, anno in cui antichi documenti la testimoniano area di proprietà dell'antica e potente abbazia benedettina di Farfa, in Sabina, tant'è che prese il titolo di S. Maria e S. Benedetto de Cellis.

SECOLO XV - Nel secolo XV, la Francia aveva nella vicina area di Torre Argentina, vicino all'attuale chiesa di S. Andrea della Valle, una piccola cappella con un ospedale per i poveri infermi nazionali, sotto l'invocazione di San Ludovico.
Trovandosi quest'edifici in loco arcto et angusto e non considerando la Francia conveniente il loro restauro e adatto il luogo, li cedette in permuta all'Abazia di Farfa ricevendone in cambio il priorato e le chiese parrocchiali S. Maria e S. Benedetto de Cellis e l'ospizio di San Giacomo.
Il tutto fu approvato da Sisto IV, con bolla, nell'anno 1468, che ribattezzò la chiesa in nome della B. Vergine di S. Dioniso e S. Ludovico. Volle che tutti i francesi abitanti a Roma di altre parrocchie, anche se con coniugi italiani o comunque non francesi, si considerassero parrocchiani di questa chiesa. Un nuovo seme della chiesa di Francia era stato piantato nella Città Eterna.

NASCITA DELLA CHIESA NAZIONALE
DEI FRANCESI A ROMA

"Leone X ad istanza del Cardinale Giulio de'Medici, protettore della nazione francese, confermò tutti i privilegi accordati da Sisto IV. (...) La nuova chiesa dedicata a S. Luigi fu edificata con molta magnificenza per le copiose elargizioni di Caterina de' Medici già moglie di Enrico II, e poi madre di Francesco II, Carlo IX ed Enrico III. Fu consacrata il giorno 8 ottobre 1589 ed avea soggette sotto Urbano VIII, nella sua giurisdizione parrocchiale, 1692 anime.
Negli archivi della s. Sede ho trovato che in questa chiesa si raccoglieva la società dei medici della città: supplicatio societati medicorun urbis in ecclesia s. Ludovici regionis s. Eustachii de urbe existentis, pro confirmatione statutorum iam a Pio IV approbatorum cum rescripto kal. februarii a III pii V. Arch. Vat. arm 12, caps III, n. 100. Fu titolata a Maria Vergine, a S. Luigi re di Francia e a S. Dionigi Aeropagita. Il card. Matteo Contarelli datario di Gregorio XIII, vi fabbricò il coro e la cappella di S. Matteo. Vi fu fatto anche un ospedale pei nazionali ed un amplissima casa pei preti che la ufficiano. La facciata in travertini è disegno di Giacomo della Porta. L'interno è a tre navi, divisi da pilastri ed ha dieci cappelle, oltre la maggiore in fondo alla nave principale. Nella cappella seconda a destra si ammirano le celebri pitture a fresco del Domenichino esprimenti, alcune, la storia di S. Cecilia.In quella di S. Matteo a sinistra i dipinti di Michelangelo da Caravaggio. La cappelletta di S. Luigi fu architettata da Plautilla Bricci romana, la quale dipinse anche il quadro del santo".


Mariano Armellini, Le Chiese di Roma. Dal secolo IV al XIX., Ristampa anastatica della 2da edizione del 1891, pp 436-437, Edizioni del Pasquino, Roma, 1982.



Accanto la chiesa si trova l'’INSTITUT FRANÇAIS - CENTRE SAINT-LOUIS il centro culturale francese di Roma. Legato al Ministero francese degli Affari Esteri e all’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, collabora attivamente con l'Institut français Italia. Propone corsi di francese, attività culturali e un'ampia mediateca con libri, CD e DVD in lingua francese.