martedì 19 maggio 2020

20 maggio - SANT'ARCANGELO TADINI sacerdote, Francescano secolare e fondatore delle Suore Operaie della S. Casa di Nazareth



20 Maggio
S. ARCANGELO TADINI

 sacerdote, francescano secolare e fondatore
delle Suore Operaie della S. Casa di Nazareth



 

Sant'Arcangelo Tadini è il volto di una Chiesa che seppe essere presenza profetica nella società a cavallo tra XIX e XX secolo. Nel momento in cui il mondo del lavoro stava subendo profonde trasformazioni, questo sacerdote bresciano tenne alta l'attenzione nei confronti di coloro che rischiavano di essere lasciati indietro.



Verolanuova (BS), 12 ottobre 1846 - Botticino Sera (BS), 20 maggio 1912



Arcangelo Tadini nacque il 12 ottobre 1846 a Verolanuova (Diocesi e provincia di Brescia) ultimo di undici figli. Durante il periodo del Seminario una caduta lo rese claudicante per tutta la vita. Ordinato Sacerdote nel 1870, dopo un anno trascorso a casa per la salute malferma, esercitò il suo ministero a Lodrino, a La Noce e, come Parroco per 25 anni, a Botticino Sera.
Vero pastore, si dedicò ai bisogni spirituali della sua parrocchia attraverso la predicazione e la catechesi. Attento ai segni dei tempi, diede vita a iniziative sociali quali la "Società Operaia di mutuo soccorso la Banda musicale, il progetto per una ferrovia. Si dedicò in particolare alle giovani operaie. Per loro, dietro l’impulso della prima Enciclica sociale, la "Rerum Novarum" di Leone XIII, progettò e costruì nel 1895 una filanda, nel 1898 aprì un pensionato, nel 1900 fondò le "Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth" con il compito di educare le giovani lavorando con loro.
Austero e riservato, fu uomo di fede incrollabile davanti alle numerose difficoltà incontrate per realizzare la sua Opera. Devoto dell’Eucaristia e di Maria, uomo di profonda preghiera, fu apostolo instancabile del mondo del lavoro, al quale additò come modello Gesù lavoratore a Nazareth.
Morì a Botticino il 20 Maggio 1912. Fu  proclamato beato da Giovanni Paolo II il 3 Ottobre 1999; canonizzato da Benedetto XIV il 26 aprile 2009.


Martirologio Romano:
Nel villaggio di Botticino Sera vicino a Brescia, beato Arcangelo Tadini, sacerdote, che si adoperò per i diritti e la dignità dei lavoratori e fondò la Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, dedita in particolar modo alla giustizia sociale.









VIDEO BIOGRAFIA


Storia di Arcangelo Tadini - Centro Oratori Bresciani


BIOGRAFIA

Arcangelo Tadini, sacerdote bresciano vissuto tra il 1846 e il 1912, è una figura limpida e affascinante. Uomo intraprendente, prete autentico, ha intrecciato sapientemente rischio e fede, amore per gli uomini e amore per Dio, austerità e tenerezza. Nasce a Verolanuova (BS) il 12 ottobre 1846. Conclusi gli studi elementari nel paese natale, frequenta il ginnasio a Lovere (BG).

Sacerdote

Nel 1864 entra nel seminario di Brescia e nel 1870 è ordinato sacerdote. Dal 1871 al 1873 è nominato vicario-cooperatore a Lodrino (BS), piccolo paese di montagna, e dal 1873 cappellano al santuario di S. Maria della Noce, frazione di Brescia.

Parroco e Terziario francescano

Nel 1885 inizia il suo servizio a Botticino Sera (BS) come vicario-cooperatore; due anni dopo, è nominato Parroco e vi rimane fino al 1912, anno della sua morte. All’inizio del suo mandato, dal pulpito afferma con forza: “Starò con voi, vivrò con voi, morirò con voi”. 
Gli anni vissuti a Botticino sono certamente i più fecondi della vita di don Tadini. Egli ama i suoi parrocchiani come figli e non si risparmia in nulla. Dà inizio alla Schola Cantorum, alla banda musicale, a varie Confraternite, al Terz’ordine Francescano, alle Figlie di S. Angela; ristruttura la chiesa, offre ad ogni categoria di persone la catechesi più adatta, cura la liturgia. Ha una particolare attenzione per la celebrazione dei Sacramenti. Prepara le omelie tenendo presente da una parte la Parola di Dio e della Chiesa, dall’altra il cammino spirituale della sua gente. Quando parla dal pulpito, tutti rimangono stupiti per il calore e la forza che le sue parole sprigionano.





Antica filanda di Botticino
voluta da don Arcangelo Tadini

La sua attenzione pastorale è rivolta soprattutto alle povertà del difficile periodo della prima industrializzazione: egli avverte che la Chiesa è chiamata in causa da chi soffre nelle fabbriche, nelle filande, nelle campagne… Per i lavoratori dà inizio all’Associazione Operaia di Mutuo Soccorso e, per le giovani del paese che maggiormente vivono nell’incertezza e subiscono ingiustizie, costruisce una filanda per dare loro un lavoro.


Fondatore

Nel 1900 il Tadini fonda la Congregazione delle Suore Operaie della S. Casa di Nazareth: donne consacrate ma “operaie con le operaie” che educano le giovani lavoratrici non salendo in cattedra ma lavorando gomito a gomito con loro, non tenendo grandi discorsi ma dando l’esempio di guadagnarsi il pane con dignità e con il sudore della propria fronte. Uno scandalo per quel tempo in cui si pensava alle fabbriche come luoghi pericolosi, immorali e fuorvianti.

Il Tadini affida alle sue Suore l’esempio di Gesù, Maria e Giuseppe che nella Casa di Nazareth, nel silenzio e nel nascondimento, hanno lavorato e vissuto con umiltà e semplicità. Indica l’esempio di Gesù che non solo “ ha sacrificato se stesso sulla croce” ma per trent’anni, a Nazareth, non si è vergognato di usare gli strumenti del carpentiere e di “avere le mani incallite e la fronte bagnata di sudore”.

Per questa sua intraprendenza il Tadini ottiene calunnie e incomprensioni, anche da parte della Chiesa. In realtà egli precorre i tempi: egli intuisce che la Suora, operaia tra le operaie, può dare una comprensione più positiva del mondo del lavoro, visto non più come luogo avverso alla Chiesa, ma ambiente bisognoso di fermento evangelico, un mondo da incontrare più che da contrastare.

Egli stesso è consapevole che la sua Opera è anzitempo, ma è fermamente convinto che non è opera sua ma di Dio: “Dio l’ha voluta, la guida, la perfeziona, la porta al suo termine”. La morte lo coglie quando il sogno della sua vita è ancora incompiuto, ma come seme affidato alla terra, a suo tempo, porterà frutti abbondanti.


"Uno di noi"

I parrocchiani di Botticino intuiscono la santità del loro parroco e imparano ben presto a conoscere e a scoprire, sotto la sua riservatezza e austerità, il cuore di un padre attento e sensibile alla loro vita di stenti e di duro lavoro. Alle sue doti naturali egli unisce una grande capacità di entrare nella vita e nella quotidianità della gente e ben presto si parla di lui come di un prete santo, un uomo eccezionale… e, nel tempo, si dirà di lui “E’ uno di noi” !

Uno di noi quando, molto presto, percorre le vie del paese e il suo passo risuona come sveglia per chi si prepara ad iniziare una giornata di lavoro. Tutti sanno che quel sacerdote, innamorato di Dio e dell’uomo, porterà nella preghiera la vita e le fatiche della sua gente.

Uno di noi quando raccoglie le lacrime delle mamme preoccupate per la precarietà del lavoro dei figli, quando sogna, progetta e costruisce la filanda per le ragazze del paese, perché possano riscoprire la loro dignità di donne.

Uno di noi quando inventa la famiglia delle Suore Operaie, donne consacrate che, nei luoghi di lavoro, siano testimoni di un Amore grande nella semplice quotidianità della vita.

Uno di noi perché ancora ci sorride, ci accompagna nella nostra quotidianità e con le sue parole ci invita a seguire le sue orme: “La santità che guida al cielo è nelle nostre mani. Se vogliamo possederla, una cosa sola dobbiamo fare: amare Dio”.

Benedetto XVI
omelia per la canonizzazione


Canonizzazione

E' stato beatificato da Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1999. E' stato canonizzato il 26 aprile 2009 da che Papa Benedetto XVI lo offre come esempio ai sacerdoti, lo indica come intercessore alle famiglie, lo dona come protettore ai lavoratori. Ha il patronato dei claudicanti.







PREGHIERA



Come in Cielo, così in terra
(preghiera a Sant'Arcangelo Tadini)

Uomo di Dio, che hai accolto la vita come un dono e ti sei lasciato plasmare dalle mani del Padre, insegnaci a vivere i nostri giorni nell'abbandono e nella pace. Tu, che ora vivi nella pienezza dell'Amore, cammina accanto a noi, perché il nostro amore sia fedele,
come in Cielo, cosi in terra!
Uomo di Dio, che hai fatto dei tuoi giorni un cantiere di luce e della tua quotidianità un luogo di salvezza, insegnaci a rendere straordinaria la nostra vita ordinaria. Tu, che ora vivi nella pienezza della Gioia, cammina accanto a noi, perché la nostra gioia sia piena, come in Cielo, cosi in terra!
Uomo di Dio, che hai accolto nel tuo cuore i sorrisi e le lacrime della tua gente, porta a Dio i nostri sogni e le nostre fatiche e aflidaci a Lui Tu, che ora vivi nella pienezza della Vita, cammina accanto a noi, perché la nostra vita sia bella, in Cielo, cosi in terra!

ill. Basilica-santuario quadro commemorativo di  L. Salvetti


Per informazioni, richieste di immagini o biografie rivolgersi a:
Suore Operaie della S. Casa di Nazareth
Via Tadini 19
Botticino Sera (BS)

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