lunedì 19 ottobre 2020

Beato ODINO BAROTTI del Terz'Ordine di San Francesco Francescano secolare



7 Luglio
Beato 
ODINO BAROTTI
del Terz'Ordine di San Francesco
Francescano secolare






Fossano, Cuneo, 1344 - Fossano, Cuneo, 7 luglio 1400


Beato Odino Barotti (1334-1400) Odino (lat. Oddinus) nacque a Fossano nel 1334, da Giacomina e Giacomo dell’antica benestante e religiosa famiglia dei Barotti. Terminati gli studi letterari e teologici, fu ordinato sacerdote dal vescovo di Torino, da cui dipendeva allora Fossano, e fu nominato rettore della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista nella stessa città, dove eresse un ospedale per poveri ed ammalati. Fu a tutti di esempio per l’austerità di vita, la carità spiccata e lo zelo pastorale. Meditava profondamente la Passione del Signore. Mosso dal desiderio di visitare i luoghi che avevano visto soffrire il Salvatore, vestì l’abito del Terz’Ordine secolare di San Francesco, cercò un amico e con lui, Gerolamo Maranei, partì per la Terra Santa. Qui però i due vennero arrestati ed imprigionati dai Turchi. Restarono a lungo in prigione e subirono maltrattamenti, finché furono rilasciati e poterono rientrare in patria, sani e salvi. Tornato a Fossano, nel 1389 fu nominato parroco della cattedrale. La ampliò, le affiancò una torre campanaria e fece costruire una cappella su ciascuno dei quattro angoli delle mura. Istituì la festa solenne di santa Brigida, contro brina e grandine. Moltiplicò la preghiera e le opere di carità. Favorì l’erezione di un ospedale, chiedendo contributi al principe di Acaia. Curando gli appestati contrasse il male che lo portò alla morte il 21 luglio 1400. Fu sepolto nella collegiata con un’iscrizione, essendo morto in opinione di santità. Il suo culto fu approvato da papa Pio VII nel 1808. In diocesi di Fossano se ne fa memoria il 7 luglio. 


Martirologio Romano: A Fossano in Piemonte, beato Oddino Barotti, sacerdote, che, parroco povero e di vita austera, mentre imperversava la peste, spese notte e giorno tutte le sue forze a favore degli ammalati e dei moribondi.

Martirologio Francescano: In Fossano, nel Piemonte, il Beato Oddino Barotti, Prevosto della collegiata del luogo, Confessore del Terz'Ordine, il quale si rese celebre per lo zelo della salute delle anime, per la carità verso i poveri, per i pii pellegrinaggi e per le opere sante e finalmente postosi al servizio degli appestati morì vittima della sua carità e dopo la morte fu illustrato da frequenti miracoli: Il Sommo Pontefice, Pio VII ne approvò il culto (1400).






Odino Barrotti nacque da una famiglia ben conosciuta, a Fossano in Piemonte, nel 1334. Dopol’ordinazione sacerdotale, fu nominato rettore della chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista nella sua
città natale, dove si guadagnò la stima del popolo, per la sua attenzione verso i poveri e l’austerità della sua vita; si dice che il vescovo dovette ordinargli di mangiare carne per il bene della salute, e di tenere per sé una parte delle decime raccolte, per sostentarsi e per mantenere la chiesa (Odino donava tutto a chi ne aveva bisogno). 
Nel 1374, fu nominato prevosto del capitolo della locale collegiata e rettore della parrocchia amministrata dai canonici, ma quattro anni dopo rinunciò a questo incarico per diventare guida spirituale di una confraternita religiosa.
Divenne terziario francescano, trasformò la sua casa in un ricovero per i poveri, e nel 1381 si recò in pellegrinaggio in Terra Santa. Fu tenuto prigioniero dai turchi per un breve periodo, e si dice abbia compiuto miracoli mentre era in prigione. 
Al suo ritorno fu nominato governatore della Corporazione della Croce, un’associazione di devoti che si occupavano della cura dei malati e offrivano ospitalità ai pellegrini. Costruì un ospedale gratuito con un ospizio annesso, che si dice non abbia mai respinto un povero o un pellegrino, e che resto aperto fino al XIX secolo.
Fu cosi abile come organizzatore e costruttore, che il prevosto suo successore gli chiese di occuparsi della costruzione di una nuova chiesa per il capitolo. Si manifestarono molti miracoli a dimostrare l’appoggio divino: ricevette in dono una forza sovrumana per spostare grossi carichi con una sola mano, e resuscito dalla morte un muratore che era caduto dalla torre (miracoli comunemente noti nelle Vite degli altri santi fondatori). 
La peste colpi la città nel 1400, ma egli non ebbe paura di assistere i malati e di distribuire i sacramenti ai morenti; contrasse l’infezione e morì il 7 o 21 luglio, "una morte appropriata in questa vita per una persona che aveva dedicato tutta la sua vita alla cura pastorale degli altri" (B.T.A.). Fu sepolto nella chiesa collegiata di Fossano e il culto, che si sviluppò localmente, fu approvato nel 1808.
Alban Buttler