L'inizio del 900 fu segnato dal forte contrasto fra le autorità dell'Impero cinese e le potenze europee. In questo clima si trovarono coinvolti i missionari cristiani, che erano stotto il protettorato francese: essi rimasero vittime della terribile persecuzione dei Boxers, una setta segreta che l'imperatrice madre Tse-si aveva «scatenato» contro tutti gli occidentali e quindi anche contro tutti i cristiani, che venivano identificati con le potenze europee.
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STORIA DELLA PRESENZA
DEI FRANCESCANI IN CINA
DEI FRANCESCANI IN CINA
La presenza dei francescani in Cina è antichissima, ed è quella che ha aperto la strada ad nuova spinta evangelizzatrice nello sterminato Impero cinese (nel V secolo, il cristianesimo era arrivato Cina, ma poi le comunità si sono estinte) fin dalle origini dell'Ordine.
Ricordiamo la missione di fra Giovanni Pian del Carpine (1180?-1252), umbro di poco più anziano di S. Francesco, inviato da inviato da papa Innocenzo IV in missione diplomatico-militare presso il Gran Khan dei mongoli Ogedei Khan, preoccupato di una invasione dell'Europa da parte dei Tartari; tra gli intenti vi era la conversione del Gran Khan; il Beato Giovanni da Montecorvino (1247-Pechino, 1328), missionario e arcivescovo, ricordato come il fondatore della missione cattolica in Cina; il Beato Odorico da Pordenone (1265/70-1331), che visitò la Mongolia, la Cina (1294) e l'India e ritornò in Italia per riferire al Papa la situazione delle Missioni, è ricordato come l' "Apostolo della Cina". Nel 1370 scompare la prima missione francescana in Cina.
Occorrerà aspettare la fine del 1500, per aversi una nuova ventata missionaria ad opera dei Gesuiti. Dopo la gloriosa morte di S. Francesco Saverio nell'isola di Sancian (1552), il P. Ruggeri giunse a stabilirsi nel Kwang Tung. A lui fa seguito nel 1583, il celebre P. Matteo Ricci.
Nel 1631 i primi Domenicani si stabilirono nel Fu-Kien, seguiti dai Francescani nel 1663.
Seguirono secoli di presenza missionaria discontinua, cui si sono alternati periodi di felice incontro e confronto, ad altri di chiusura e persecuzioni. Una storia di luci e di ombre, dove l'annuncio di pace dell'Evangelo era portato da missionari, che quali occidentali sono finiti, spesso e volentieri, con l'essere considerati come le avanguardie o spie delle conquiste espansionistiche dei paesi europei.
L'intreccio tra le attività missionarie e interessi coloniali, che ancora oggi Pechino rinfaccia a Roma, era ben presente alla Sede apostolica. Tanto che Benenedetto XV, nell'enciclica missionaria Maximum illud del 1919, condanna come "tremendo flagello" per l'apostolato missionario "un indiscreto zelo per lo sviluppo della potenza del proprio paese".
Questo fu evidente soprattutto durante tutto l'800, il periodo in cui nel mondo si consumò la massima espansione coloniale dell'Europa, che venne a toccare anche la Cina.
ANNO 1900 : LA PERSECUZIONE DEI BOXERS
"Nel 1900 sulle Missioni della Cina si abbatte la più grande sciagura da esse mai conosciuta: l'insurrezione della "Associazione della giustizia e dell'armonia tradotta in "Boxers", la "Società dei Pugni Uniti" che insanguinò l'alba del XX secolo.
Scoppiata nello Shanthung l'insurrezione imperversò specialmente nelle regioni della Manciuria, dello Shansi e dell'Hunan.
In questa feroce rivolta confluirono tutte le società segrete e l'odio represso contro gli stranieri degli ultimi decenni dell'800 a causa delle vicissitudini politiche e sociali seguite alla "Guerra dell'oppio" e all'imposizione dei cosiddetti "Trattati diseguali" da parte delle potenze Occidentali.
Ben diverso è il caso dei Missionari, anche se erano di nazionalità europea. Per essi ci fu l'editto del 1° luglio dello stesso anno. Il loro eccidio fu dettato da una causa puramente religiosa: furono uccisi per lo stesso motivo per cui furono uccisi gli indigeni che i medesimi avevano convertito al Cristianesimo. Documenti storici ineccepibili mettono in evidenza l'odio anticristiano dal quale furono spinti i Boxers a trucidare i Missionari e i cinesi che avevano aderito alla loro dottrina.
I Missionari venivano presentati come coloro che "avvelenavano i pozzi ... strappavano gli occhi ai moribondi ed ai bambini... complottavano contro lo Stato... commettevano cose abominevoli".
L'Editto diceva in sostanza che oramai il tempo delle buone relazioni con i Missionari europei e i loro cristiani era passato: che i primi dovevano essere subito rimpatriati e i fedeli costretti all'apostasia, pena la morte.
All'Editto imperiale tennero dietro i Decreti di vera e propria persecuzione emanati dal vice-Re Ju-Sien "il più grande malfattore della Cina". Tipica l'affermazione di un Mandarino che diceva ai suoi soldati: "L'uccisione dei Missionari e dei loro seguaci è minor delitto di quello di uccidere i cani".
Fu un ecatombe di cattolici e protestanti, di vescovi, di missionari; era la distruzione di tutto quanto era stato costruito palmo a palmo dalle Missioni cattoliche in circa cinquant'anni di relativa pace all'ombra delle potenze occidentali.
Nello Shantung più di 200 stazioni missionarie andarono distrutte, più di 10.000 cristiani dispersi, di cui 200 versarono il sangue per la Fede. Peggior sorte toccò allo Shansi e all'Hunan dove caddero più di 30.000 cristiani." (1)
P. Salvatore Zavarella ofm (1)
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Tessera per l'apostasia |
I MARTIRI TERZIARI FURONO CIRCA 300
Questo non è il caso per i martiri cinesi: ad essi, per aver salva la vita, si richiedeva, come per i martiri dei primi tempi della Chiesa, di abiurare al cristianesimo. Nella persecuzione del 1900 furono circa i 300 i Terziari che furono uccisi per la confessione della fede cattolica.
I MARTIRI CANONIZZATI
Per 29 di essi il processo fu concluso nel 1946 con la rispettiva beatificazione da parte di Pio XII.
Durante il Giubileo del 2000 per essi avvenne la canonizzazione da parte Papa Giovanni Paolo II.
Del gruppo dei 29, i Francescani secolari sono 11, dei quali 5 erano seminaristi.
Dei 29 martiri canonizzati, 26 appartengono al Vicariato dello Shansi e 3 a quello dell'Hunan.
Di essi si tratta in un'altra pagina del sito: vedi la scheda B
PER CONOSCERE I SANTI FRANCESCANI SECOLARI MARTIRI CINESI
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SERVI DI DIO TERZIARI FRANCESCANI CINESI MARTIRIZZATI
DURANTE LE PERSECUZIONI DEL '900
INSERITI NEL MARTIROLOGIO FRANCESCANO
Al Vicariato dello Shansi appartengono altresì altri martiri cinesi, sacerdoti secolari e laici, appartenuti al Terz'Ordine Francescano - oggi Ordine Francescano Secolare - inseriti nel Martirologio francescano : per i quali, però, non è andato avanti un processo di beatificazione. Li vogliamo ricordare:
- Servo di Dio Andrea Van, Sacerdote secolare : 22 agosto
Martirologio francescano -Nello Shansi settentrionale, il Servo di Dio AndreaVan, Sacerdote indigeno e Martire del Terz'Ordine, il quale dopo essere stato spogliato di ogni cosa e d'aver sopportato per la professione della fede la fame, la stanchezza di lunghi viaggi e tutti gli altri disagi e travagli della prigionia, finalmente proprio nell'atrio della chiesa fu trafitto dai Boxers con spade e pugnali, ottenendo la corona di un glorioso martirio (1900)
- Serve di Dio Anna Tcen e Francesca Li, catechiste : 12 luglio
Martirologio francescano - Nella città di Tai-juen-fu, nello Shensi (Shanxi) della Cina, passione delle Serve di Dio Anna Tcen e Francesca Li, Vergini e Martiri del Terzo Ordine Serafico, le quali essendosi con tutto lo zelo adoperate di confermare nella fede le fanciulle cristiane, per comando dell'empio tiranno Jusien furono condannate al troncamento delle mani e dei piedi e finalmente della testa, consumando così il loro martirio.
- Servo di Dio Giacomo Jan sacerdote secolare : 8 luglio
martirizzato insieme ai Servi di Dio Mattia Van ed Antonio Jué
Martirologio francescano - Nello Shansi settentrionale, in Cina, passione del Servo di Dio Giacomo Jan, Sacerdote indigeno e Martire del Terz'Ordine, il quale per la fede cristiana fu ucciso con orrendo genere di morte. Con lui furono pure martirizzati due altri terziari, cioè Mattia Van ed Antonoi Jué (1900).
- Servo di Dio Gioacchino Li-Fu chiliarca : 24 luglio
Martirologio francescano - Nella città di Tai-jien-fu, passione del Servo di Dio Gioacchino Li-Fu, nobilissimo chiliarca ascritto al Terz'Ordine, il quale confessò intrepidamente al cospetto dell'empio Vicerè Yusien la fede di Gesù Cristo e la suggellò col proprio sangue (1900).
- Servo di Dio Giuseppe Tchan, sacerdote secolare : 2 luglio
Martirologio Francescano: Nel Vicariato Apostolico dello Shansi (Shanxi), nella Cina, passione del Servo di Dio Giuseppe Tchan, Sacerdote indigeno del Terz'Ordine, il quale per la nostra santa fede venne lapidato e gettato semivivo nel fuoco, diventando così martire di Gesù Cristo, glorioso per miracoli in vita e dopo la morte (1900).
- Servo di Dio Paolo Kung, sacerdote secolare : 22 agosto
Martirologio francescano - Nel Shansi settentrionale, in Cina, passione del Servo di Dio Paolo Kung, Sacerdote indigeno, alunno del Terz'Ordine, il quale a motivo della sua fede da prima fu dai Boxers colpito alla testa con un bastone di ferro, poi con coltelli trafitto e tagliato apezzi, conseguendo così la palma del martirio (1900)
- Servo di Dio Paolo Soen, sacerdote secolare : 5 agosto
martirizzato insieme alla Serva di Dio Rosa Man-fan e il marito Giovanni Ma-Jun-thchan
Martirologio francescano - Nello Shansi settentrionale, in Cina, passione del Servo di Dio Paolo Soen, Sacerdote indigeno, alunno del Terz'Ordine, uomo di gran santità, il quale si ritirò con ventiquattro cristiani in una spelonca per farvi orazione; ma ostruita dai Boxers l'entrata, vi morì soffocato. Fra questi terziari sepolti vivi primeggiava una piissima Terziaria per nome Rosa Ma-fan, il cui marito Giovanni Ma-Jun-tchan, pure terziario lo stesso giorno, non però nello stesso luogo fu dadli stessi Boxers trafitto da spada e gettato nel fuoco (1900).
- Servi di Dio Pietro Sse, sacerdote secolare : 24 luglio
martirizzato insieme alla vedova Serva di Dio Maria Tchen
Martirologio francescano - Presso il fiume Giallo, nella provincia dello Schenxi, in Cina, passione del Servo di Dio Pietro Tse, Sacerdote indigeno e Martire del Terz'Ordine, il quale insieme ad altri due cristiani fu chiuso dai pagani in una spelonca e, murata la porta, vi fu fatto morire. Della stessa corona fu partecipe anche la piisima Vedova Maria Tchen, alunna del Terz'Ordine, la quale dopo altri tormenti fu bruciata viva (1900).
- Servo di Dio Pietro Tchao, sacerdote secolare : 14 agosto
martirizzato insieme ai Servi di Dio Giovanbattista Tchao e Antonio Thao
Martirologio francescano - Nel Shasi settentrionale, in Cina, passione del servo di Dio Pietro Tchao, Sacerdote indigeno e Martire del Terz'Ordine, il quale acceso di zelo straordinario per la salute delle anime, insieme con il nipote Giambattista Tchao e con Antonio Tchao, pure Terziari, subì la morte per la confessione della fede in mezzo ad orrendi supplizi (1900).
NEL 2012
- il Servo di Dio Pietro Tang, sacerdote secolare : (12 giugno)
Martirologio francescano - Nel Shensi (Shanxi), nella Cina, passione del servo di Dio Pietro Tang, Sacerdote cinese e Martire del Terz'Ordine Serafico, il quale calunniosamente accusato presso il giudice pagano, fu da costui decollato e dopo la morte fu illustrato con miracoli (1912).
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Questi servi di Dio che hanno offerto la vita divenendo testimoni della passione e morte di Gesù, in quel loro momento cruciale tra la vita e la morte, in loro già viveva il Cristo Risorto.
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Marco Stocchi, ofs
(1) P. Salvatore Zavarella ofm, da Acta OFM maggio-agosto 1996.