venerdì 21 agosto 2020

BEATO DOMENICO DA CESARIANO DI MONTEREALE Terziario francescano


22 Agosto
Beato
DOMENICO DA CESARIANO

di Monreale dell'Aquila

(Domenico Alessi)
Terziario Francescano


Cesariano, ca. 1450 – Cesariano, 22 agosto 1510


Il Beato Domenico da Cesariano nacque verso il 1450 a Cesariano, frazione del comune di Montereale dell'Aquila, nella diocesi di Rieti (ora diocesi dell'Aquila), da nobili genitori perugini della famiglia Alessi che si erano trasferito nel villaggio.
Si sposò ed ebbe una figlia, ma successivamente e col consenso della moglie prese l'abito del Terz'ordine di San Francesco nella chiesa di San Bernardino all'Aquila.
Il Beato Domenico attendeva continuamente all'esercizio dell'orazione, della mortificazione e della penitenza, distribuiva abbondanti elemosine ai poveri, visitava e serviva gli infermi e i carcerati, alcuni dei quali liberò dal carcere pagandone i debiti.
Secondo la tradizione risolse dubbi e questioni difficilissime benché privo di istruzione, vide più volte il suo angelo custode, risanò uno storpio dalla nascita e diede la parola a una fanciulla nata muta.
Morì il 22 agosto (ottava dell'Assunzione) 1510 nello stesso paesino di Cesariano, e il suo corpo fu tumulato nella chiesa di Santa Maria in Pantanis [1], (nel comune di Montereale), chiamata anche Madonna del piano, dove tuttora è conservato all'interno di una grande teca di vetro.
Il Beato Domenico, nei vari cataloghi dei beati terziari francescani è registrato come: Beatus Dominicus De Tilis, sive De Alexiis, Perusinus. Il 22 agosto di ogni anno la popolazione di Cesariano festeggia questo beato nella piccola chiesetta a lui dedicata. (wikipedia)


Martirologio Francescano: Presso Montereale, nell'Abruzzo, il Beato Domenico degli Alessi da Perugia, Confessore pure Terziario, uomo di esimia santità, il cui corpo ancora intero si conserva con venerazione e viene onorato con una festa annuale (1510).






Cenni storico-agiografici
Tratti dal vol. II de "L'Abruzzo Aquilano Santo", di autore non identificato, rilegato a cura di di Vittorio D'Alesio e conservato presso l'archivio delle Monache Cistercensi di Montereale dell'Aquila. Adattamento e aggiornamento di P. Antonio Caprarola, trinitario.


Il Beato Domenico, perugino, nacque verso il 1450 (data non meglio precisata) a Cesariano di Montereale dell'Aquila, nella diocesi di Rieti (attualmente dell'Aquila), da nobili genitori perugini della famiglia Alessi, che si erano trasferiti nel suddetto villaggio. Sposatosi, dalla moglie ebbe una figliuola. Ma poi, desideroso di consacrarsi a Dio, col consenso della moglie, prese l'abito del Terz'Ordine Francescano  nella chiesa di S. Bernardino all''Aquila, e, per lo spazio dl venticinque anni, fino alla sua morte, visse in santa continenza con la moglie, come fossero fratello e sorella, dedicati ambedue al servizio di Dlo e dei poveri, con l'intento di assicurarsi la salvezza eterna dell'anima, ritenuta l'unica cosa necessaria.

Egli attendeva continuamente all'esercizio dell'orazione, della mortificazione e della penitenza. macerando il suo corpo con un ruvido cilizio e discliplinandosi a sangue  con catene di ferro. Distribuiva abbondanti elemosine ai poveri, a 20 dei quali, ogni sabato, in onore della Vergine santissima, da lui teneramente amata e venerata, dava da rnangiare, servendoli con molta umiltà e carità. Egli stesso cuoceva loro i legumi 1n una grande pignatta di bronzo, capace di venti scodelle. Molte volte, sopraggiungendo un maggior numero di poveri, i legumi si moltiplicavano miracolosamente e bastavano a tutti, con grande stupore di chi ne veniva a conoscenza. Questa pignatta si conservava ancora ai tempi dello Jacobilli - che ce ne ha trasmesso la notizia - presso il Dottor Domenico Alessi, pronipote del Beato Domenico, il quale la teneva con grande devozione, insieme ad altre cose del Beato.

Il Beato Domenico visitava amorevolmente gli infermi e i carcerati, molti dei quali liberò dal carcere, pagando i loro debiti. Ai poveri più vergognosi, egli portava l'elemosina di notte; aiutò molte zitelle orfane a sistemarsi, dedicandosi anche a molte altre opere di misericordia. Vide più volte il suo Angelo Custode.

Fu anche dotato da Dio dello spirito di profezia, come dimostrò in varie occasioni, preannunziando eventi lieti e luttuosi. Benché privo di istruzione, risolse dubbi e questioni difficilissime, illuminato dallo spirito di Dio: ragionava come se avesse studiato ogni scienza. Per queste singolari prerogative, di cui venne decorato da Dio, divenne molto celebre, anche perché, a conferma della sua santità il Signore operò per suo mezzo miracoli in vita e in morte. Risanò uno storpio dalla nascita, un altro dal flusso di sangue, altri infermi col segno della. croce, e diede la parola ad una fanciulla muta.

Giunto il tempo in cui il Signore volle premiarlo di tante opere buone, morì nella stessa Cesariano di Montereale verso l'anno 1510, il 22 agosto, ottava della festa di Maria Santissima Assunta in cielo, giorno in cui in ogni anno viene celebrata la sua memoria.

culto

Il suo corpo fu tumulato con molta devozione nella Chiesa di Santa Maria in Pantanis, chiamata anche la Madonna del Piano, circondata da Montereale e dalle sue ville, tra cui Cesariano che ha dato i natali al nostro Beato e che ogni anno testimonia a questo suo figlio la propria devozione, ricorrendo con fiducia al suo patrocinio.
I suoi funerali furono celebrati con grande concorso di popolo; vi primeggiavano i poveri da lui soccorsi nei loro bisogni, i quali pur piangendo il loro benefattore, erano certi di aver acquistato un grande avvocato in Cielo. La tradizione riferisce che molti infermi furono miracolosamente guariti, durante le sacre esequie.
Alcuni anni dopo la sua morte, moltiplicandosi grazie e miracoli per sua intercessione, venne eretto in suo onore un sacro deposito alla destra dell'altare maggiore della chiesa di Santa Maria in Pantanis, dove fu trasferito e si conserva ancora intatto il suo corpo. Nella stessa chiesa collegiata e parrocchiale, si conserva ancora un cilizio di crini di cavallo che il Beato portava sul suo corpo, in ispirito di penitenza.

Il Jacobilli, che ci ha lasciato scritte queste notizie, ha scritto: "E' venerato con grande concorso di popolo, che dal Beato riceve tutt'ora grazie segnalate. La sua festività viene celebrata ogni anno in Santa Maria in Pantanis nella domenica dopo l'Assunzione della Beata Vergine Maria, con grande concorso di popolo, che viene a venerare in detta Chiesa il suo Sacro Corpo. Vi si fa anche, in quel giorno, una ricca fiera e molte solennità. I Sommi Pontefici hanno concesso più volte l'Indulgenza Pleanaria a coloro che in tale giorno visiteranno detta Chiesa e il Sacro Corpo del Beato Domenico".

Il Beato, in vari Cataloghi di Beati Terziari Francescani è registrato "Beato Dominicus De Tilis, sive de Alexiis, perusinus" (1). Da qui anche avvolte è indicato come "Beato Domenico da Perugia", per via - come si è visto - dell'origine della famiglia.

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1) Jacobilli, al 22 Agosto - Marco da Lisbona, parte III, lib. 8, cap. 41.