giovedì 30 aprile 2020

PER CONOSCERE S. RICCARDO PAMPURI medico, francescano secolare poi religioso del Fatebenefratelli


1 maggio
SAN RICCARDO PAMPURI

(Erminio Filippo)
Francescano secolare, poi
Religioso Fatebenefratelli



Trivolzio, Pavia, 2 agosto 1897 - Milano, 1 maggio 1930
 

Riccardo Pampuri, il suo nome di battesimo è Erminio Filippo. A meno di tre anni, perde la mamma e a 10 perde anche il padre. Vive con gli zii, profondamente cristiani. Dopo il liceo, s'iscrive alla facoltà di medicina. Durante la Prima guerra mondiale lavora in un ospedale militare. Finita la guerra, riprende gli studi e frequenta il circolo universitario cattolico di Pavia. Partecipa anche alla San Vincenzo. Si laurea il 6 luglio del 1921 a pieni voti. Vive un”intensa vita interiore che trasmette agli amici del circolo e ai pazienti. Da piccolo, aveva sentito la vocazione alla vita religiosa, ma per la sua salute sempre cagionevole non aveva potuto scegliere di seguirla.
Nel marzo del 1921 diventa Terziario francescano. Svolge il suo lavoro tra i contadini di Moribondo. Qui fonda e anima il Circolo di Azione Cattolica, Pio X. Con i giovani fonda anche una banda musicale. L'educazione alla preghiera e alla vita con Dio resta, comunque, per lui prioritaria. «Era capace di parlarci di Dio senza farcelo pesare», ricorda qualcuno. Spesso parla anche del rapporto tra scienza e fede.
Il lavoro in parrocchia gli procura molestie da parte dei fascisti del luogo. Malgrado l'impegno professionale e apostolico, continua ad aspirare alla vita religiosa. Bussa alla porta dei gesuiti e dei francescani, che lo fanno riflettere sulla sua salute precaria e non lo accolgono. Conosce poi i Fatebenefratelli, che lo ammettono al noviziato dove lavora con i tubercolotici. Presto, però, le sue condizioni di salute peggiorano, malgrado le cure. Muore dopo poco. Non ha ancora 33 anni.
È stato canonizzato da Giovanni Paolo II, il 1° novembre 1989. (1)


Martirologio Francescano: A Milano, san Riccardo (Erminio Filippo) Pampuri, che dapprima esercitò con generosità nel mondo la professione di medico e, entrato poi nell’Ordine di San Giovanni di Dio, dopo circa due anni riposò in pace nel Signore.


Nelle diocesi di Brescia e di Pavia la sua memoria si celebra il 16 maggio.




Alla fine della guerra si trasferì a Morimondo
(Milano) dove continuò ad operare come buon
samaritano; volendo, ulteriormente, dare
aiuto ai sofferenti in modo più organizzato
fondo "La banda Pio X". Si trattava di un
gruppo di persone caritatevoli che si rendeva
disponibile giorno e notte ad essere d'aiuto
agli indigenti, fornendo non solo medicine,
ma anche cibo e vestiario.
Erminio Pampuri nacque a Trivolzio, presso Pavia, il 2 agosto 1897. Orfano di madre a soli tre anni, non potendo essere affidato al padre, fu accolto e allevato dagli zii materni, cristiani ferventi, i quali gli avrebbero impartito un'educazione profondamente religiosa e gli avrebbero offerto la possibilità di prseguire gli studi sino al1'iscrizione alla facoltà di medicina dell'università di Pavia.

Assolto al fronte (siamo nel 1917-1918) il servizio militare, come assistente negli ospedali da campo (alcune testimonianze ricorderanno la sua compassione nei confronti dei feriti, nonché le discussioni con i commilitoni in difesa degli appelli di Benedetto XV contro l'«inutile strage››), il giovane studente sarebbe tornato sui libri, conseguendo finalmente, il 6 luglio 1921, la laurea in medicina e chirurgia.

In quegli anni, e negli anni immediatamente successivi, il Pampuri avrebbe in pratica incarnato la figura del perfetto laico cattolico del tempo: si iscrisse alla Federazione Universitari Cattolici Italiani (Fuci), tentò di contrastare l'atmosfera positivista e materialista imperante nel mondo universitario, si fece terziario francescano (1921), e - una volta inviato come medico condotto a Morimondo (Milano) - istituì nella locale parrocchia un circolo giovanile di Azione Cattolica.

Sentiva peraltro fortemente la propria missione di medico cristiano: particolarmente umano e coscienzioso nell'assistere i malati (si era proposto di vedere in ognuno di loro Gesù), era sempre pronto a servire gratuitamente i più bisognosi, tanto da essere soprannominato il «dottor carità››. Si preparava però una svolta.
La vita interiore di Erminio Pampuri era infatti intensa, nutrita di preghiera, di comunioni frequenti, di elemosine, di offerte per le missioni; ma c'era qualcosa che non soddisfaceva pienamente il giovane medico. Pensava ai suoi difetti, alla propria pigrizia e al proprio disordine, al fatto di non potersi dedicare pienamente, nonostante la scelta celibataria, al Signore, e subiva - come confessava nelle lettere inviate al Cairo alla sorella Longina, missionaria francescana - il fascino dello stato religioso, il bisogno di una «regola››. Quando perciò una malata che egli aveva in cura morì mentre era lontano, scrisse alla sorella (novembre 1926): «Mi sembra che questo sia un chiaro avvertimento del Signore perché abbia da raccogliermi una buona volta dalla mia troppa dissipazione, tralasciando ogni occupazione o preoccupazione, per attendere con più attenzione e tranquillità alla cura dei miei ammalati, poiché di questi dovrò rendere speciale conto al Signore». 
Falliti i primi tentativi di farsi francescano o gesuita, il Pampuri fu accolto (22 giugno 1927) nell'Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, un istituto nel quale si sentiva di poter finalente coniugare vocazione religiosa e vocazione professionale. E, in effetti, ricevuto il nome religioso di Riccardo, iniziò il noviziato esercitando nell'ambulatorio dentistico di Sant'Orsola di Brescia, lasciando una profonda e duratura impressione di mitezza, di disponibilità e di carità. La strada appena trovata si sarebbe però rivelata brevissima. Una malattia polmonare di cui aveva già sofferto in precedenza colpiva infatti l'ancor giovane Riccardo portandolo alla morte il 1 maggio 1930.

L'iter del processo di canonizzazione di Pampuri, introdotto a Roma nel 1970, è stato molto veloce. Riconosciuta, nel 1978, l'eroicità delle virtù, papa Wojtyla lo ha beatificato il 4 ottobre 1981, indicandolo a modello dei giovani e dei medici, e canonizzato il 1° novembre 1989. (2)







  • PREGHIERA


San Riccardo
hai camminato un tempo
per le strade della nostra terra,
hai pregato
nel silenzio delle nostre chiese,
hai servito
con amore e intelligenza
gli ammalati nelle nostre case,
sei stato accogliente
verso ogni persona che ti ha cercato.
oggi, come un tempo i tuoi malati,
anch’io ti cerco e mi rivolgo a te
perché tu mi aiuti a guarire
nel corpo e nello spirito
e mi ottenga dal Signore la tua stessa fede.
Amen


altre preghiere d'intercessione / pdf scaricabile


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fonti:
(1) M.R. Del Genio - Silvia M. Correale, Maria Grazia Tibaldi , Azione Cattolica Scuola di Santità, ed. Ave, Roma, 2008.
(2) F. de Palma, Il Grande libro dei Santi. Dizionario enciclopedico, diretto da C. Leonardi, A. Riccardi e G Zarri, Ed. San Paolo 1998.