lunedì 25 maggio 2020

PER CONOSCERE LA SERVA DI DIO MARIA MARCHETTA francescana secolare e dell'AC



7 aprile

Serva di Dio
MARIA MARCHETTA

dell'Azione Cattolica
Francescana secolare


Grassano, Matera, 16 febbraio 1939 - 7 aprile 1966









"Mio Dio, il mio cuore è colmo di infinita riconoscenza per avermi fatto capire la necessità e la bellezza della sofferenza": in questa frase si racchiude il senso dell'esistenza di Maria Marchetta. Nata a Grassano (Mt), il 6 febbraio 1939, fu colpita in piena adolescenza da pariplagia flaccida. La malattia la condusse progressivamente all'immobilità e, dopo una prima comprensibile reazione di rabbia e disperazione, alla maturazione di una fede incrollabile. Il letto, dove rimase bloccata per 14 anni, si trasformò, per sua volontà tenace e l'amore appassionato a Gesù e alla Chiesa, in un luogo di preghiera e di missione per la conversione del mondo al Vangelo.
Formata nella Gioventù femminile di Azione Cattolica e nel Terz'Ordine francescano, abbracciò con tutto il suo cuore il mistero della croce e della resurrezione, divenendo, secondo i testimoni del processo diocesano, fonte di speranza e consolazione per coloro che si recavano a consolarla.
Pellegrina a Lourdes per tre volte, sintetizzò così al direttore spirituale che la seguì per tutta la vita, p. Simplicio Cantone, il contenuto delle sue preghiere all'Immacolata: "Ho detto alla Madonna come vuoi tu!". Attraverso l'ascolto quotidiano di Radio Vaticana, Maria seguì attentamente lo svolgimento dei lavori del Concilio Vaticano II.
L'incontro di Paolo VI con il Patriarca ortodosso Atenagora (gennaio 1964), che dava seguito ai primi passi del cammino ecumenico già intrapreso da Giovanni XXIII, fece maturare in lei di offrire la sua vita per l'unità dei cristiani. Di questa offerta scrisse direttamente a Paolo VI e al Primate della Chiesa anglicana Michael Ramsey, in occasione della sua visita in Vaticano il 23 marzo 1966. Maria non ebbe la possibilità di leggere la lettera che le indirizzò il Primate della Chiesa anglicana; il Signore la chiamò a sé il 7 aprile 1966, Giovedì santo.
Il processo diocesano aperto il 2 agosto 1995, è stato concluso il 7 aprile 2002 e i suoi atti depositati presso l'archivio della Congregazione per le Cause dei Santi. (1)



La santità di un’anima passa certamente attraverso la sofferenza sia fisica che spirituale; sembra nel leggere e studiare le biografie di tante belle figure di anime sante o avviate al riconoscimento della loro santità, che essa sia una costante obbligata nella loro vita; questo ci porta a qualche riflessione.
Ma se un santo o santa ha certamente sofferto, tutti quelli che soffrono sono santi? Cioè la malattia e la sofferenza sono normalmente causa di santità? Certamente no, perché per ogni anima che ha raggiunta la beatitudine attraverso la sofferenza, ve ne sono tantissime che hanno solo sofferto e basta, ma di loro non vi sono perenni ricordi.
Ripetendo un concetto chiarissimo del grande Dottore della Chiesa s. Agostino che dice: “Non è la pena che fa un martire, ma la causa”; è evidente che la pena la subiscono anche delinquenti e malfattori, ma essi non diventano martiri, ma è la ’causa’, cioè la motivazione e lo spirito per cui si soffre a dare il merito del martirio e della santità.
Maria Marchetta è una di queste anime, per 14 anni restò sofferente a letto, ma non è questo che la rese eccezionale, ma “il come” ci restò a vivere e soffrire.
Antonio Borrelli in Santi e beati
se ne consiglia la lettura


MARIA MARCHETTA



LA SPIRITUALITA' DI MARIA ...

Un primo aspetto della spiritualità di Maria è quello eucaristico-mariano. Il dono più grande che le si potesse fare era quello di portarle l'Eucarestia che riceveva con profondo raccoglimento e impressionante prolungato silenzio. Era il momento in cui Gesù la educava e le dava la forza di portare con serenità e coraggio la propria croce.
Due volte ha partecipato a pellegrinaggi di ammalati a Lourdes, dove più che chiedere la guarigione, si abbandona tra le braccia della Madre: "Ho detto alla Madonna come vuoi tu", scrive al suo padre spirituale.
Il Rosario era la sua compagnia abituale che spesso recitava con le persone che andavano a visitarla.

... UNA SPIRITUALITA' DELLA SOFFERENZA

Dall'amore all'Eucarestia e alla Madonna, Maria attinge la sua forza di vivere la sua sofferenza quotidiana, anzi cresce nella consapevolezza del valore salvifico della Croce.
"Mio Dio, il mio cuore è colmo di infinita riconoscenza per avermi fatto capire la necessità e la bellezza della sofferenza", scriverà nel suo diario. Altezza spirituale che nasce dalla coscienza di avere, nella sua condizione, un compito ed una missione da compiere: edificare la chiesa con l'offerta quotidiana del suo sacrificio.
"Io sto bene così", rispondeva a chi cercava di consolarla; è lo stato di quiete di chi ha accettato con fede lieta il disegno di Dio nella propria vita.

... UNA SPIRITUALITA' ECCLESIALE-ECUMENICA
Maria, nel cammino spirituale, si è sentita al centro della vita della Chiesa, non spettatrice ma da protagonista.
Le lettere scritte al Papa Paolo VI e al Primate anglicano Michael Ramsey sono rivelatrici del suo spirito ecclesiale ed ecumenico. "Le sono grato per sue preghiere durante il mio incontro  con Paolo VI e mi fa piacere della sua intenzione di lavorare e pregare per l'unità cristiana",  le scrive cosi Ramsey.
Spiritualmente libera dal corpo martoriato, partecipa e fa propri i grandi problemi della Chiesa universale, si occupa anche della vita della sua parrocchia, vuole essere catechista e offrire la sua preghiera per ogni iniziativa in modo da sentirsi anche lei parte attiva della comunità di appartenenza. Muore con questo forte anelito verso l'unità della Chiesa, fulgido esempio di amore per la Chiesa Corpo Mistico di Cristo a cui volentieri ha offerto la sua sofferenza e il sacrificio supremo della sua stessa vita. (2)


PREGHIERA



O BEATA TRINITA'
Padre Figlio e Spirito Santo, fonte della vita, della santità e della beatitudine.
Noi Ti lodiaino e Ti ringraziamo perche nella tua Serva
Maria Marchetta ci hai offerto l'esempio di una creatura totalmente illuminata dalla fede,
guidata e sorretta dalla speranza, infiammata di amore santo perle e per i fratelli.
Dal letto di dolore, sul quale ella trascorse gran parte della
sua vita, apparve sacerdote del proprio sacrificio, annunciatrice del Vangelo delle Beatitudini
amica di quanti avanzano tra le difficoltà,  promotrice del bene dei fanciulli e delle famiglie,
figlia devota della Chiesa tutta unita nella fede e nella carità.
O Santa Trinità. per la tua gloria. per la magnificenza
della Chiesa e per un mondo più buono, noi invochiamo la
glorificazione di questa tua figlia per intercessione della quale
osiamo chiederti questa grazia ...

CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA



Chi ricevesse grazie per l'intercessione
della Serva di Dio è pregato di informarne
la curia vescovile di Tricarico (MT) oppure
la Famiglia dei Discepoli, via dei Pianellari 7
00186 - Roma


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Fonti:
(1) FVS Francesco il volto secolare, p 9, anno 4, n 8-9, 2006
(2) Curia Vescovile di Tricarico