1 gennaio
VEN. TERESA GARDI
Terziaria francescana
(1769 - 1837)
VEN. TERESA GARDI
Terziaria francescana
(1769 - 1837)
Teresa Gardi è nata ad Imola il 22 ottobre 1769 da una umilissima famiglia ed è morta in
quella città il 1 gennaio 1837, per cause naturali. La sua vita è apparentemente insignificante,
perché non ha nulla che possa destare l'ammirazione di qualcuno.
La sua straordinarietà è apparsa quando nel 1893 fu trovato, in maniera
misteriosa, quanto il suo confessore ci ha lasciato scritto della sua mirabile
esperienza. Ha rivissuto infatti tutte le tappe della vita mistica, fino al
matrimonio spirituale; esperienza rara che si può comprendere soltanto leggendo
i grandi dottori mistici S. Giovanni della Croce e S. Teresa d'Avila.
Ha portato per oltre 30 anni le stimmate,
anche se quelle delle mani, pur dolorando, non si vedevano, perché lei pregava
continuamente il Signore perché nessuno le notasse. Era preoccupata solo di una
cosa: fare in modo che nessuno si accorgesse dei suoi dolori, per poterli
offrire con maggiore frutto al Signore; fu ricompensata con continue visioni,
locuzioni ed altri fenomeni mistici. Il confessore, tacendo sempre la cosa,
scriveva quanto vedeva e sentiva, ed ha preparato un voluminoso diario stampato
nel 1913; in esso troviamo descritto quanto di più interessante può avvenire in
un'anima innamorata di Dio.
Dopo la scoperta dei documenti
del Confessore, ma soprattutto dopo che a Imola fu istruito il processo per la
canonizzazione di Pio IX (1909), fu iniziato il processo per la sua
canonizzazione; in breve tempo fu ultimato ed il risultato, mandato alla Congregazione
romana, fu accolto con entusiasmo; la causa sembrava ormai conclusa, quando la
morte di colui che ne era l'anima e le conseguenze della prima guerra mondiale,
fecero dimenticare tutto. Soltanto nel 1985 è stato ripreso il cammino nel
frattempo divenuto molto più complesso: da nihil obstat: 4 aprile 1995 e
decreto sulla validità dell'inchiesta diocesana: 7 aprile 1995, attraverso
attenti passaggi e verifiche, si è giunti il 22 gennaio 2015 alla
promulgazione del decreto sulle virtù eroiche. La Causa, seguita dalla
Posutazione generale OFM.
La Causa di beatificazione è affidata alla Postulatore dell’Ordine dei Frati Minori P. Giovangiuseppe Califano.
Vicepostulatore: P. Gianbattista Montorsi (leggi intervista) frate minore della Provincia Cristo Re dell’OFM - Notizie sull' Iter della CausaLa Causa di beatificazione è affidata alla Postulatore dell’Ordine dei Frati Minori P. Giovangiuseppe Califano.
Festa liturgica: 1 gennaio
TERESA GARDI
Fece della sofferenza la via per conformarsi a Cristo
Fece della sofferenza la via per conformarsi a Cristo
Teresa Gardi fece della
sofferenza la via per conformarsi a Cristo. Può apparire archeologismo
riscavare nella storia le persone che ci hanno preceduto. Ma può essere che un
debito di riconoscenza e un fatto salutare quando il soggetto da “recuperare” è
uno che merita attenzione e la gratitudine dei posteri. In quest'ottica va
considerata Teresa Gardi, di cui si ha I'impressione di trovarsi di fronte ad
una donna eccezionale. Non senza motivo, infatti, sin dagli inizi del secolo, è
iniziato il processo di beatificazione.
Teresa Gardi nacque a Imola il 22
ottobre 1769 da una famiglia rnolto povera, ma molto religiosa. Dalla madre fu
educata alla pietà e sin da bambina s'intratteneva a lungo nelle chiese della
città. Frequentò la scuola per apprendere a leggere ma non imparò a scrivere. Prima
perse la madre, poi il sostegno del padre, colpito da apoplessia. A ventisette
anni il Signore inminciò ad affinarla con la soffenza.
Nel 1800 incontrò un
francescano di Bologna che scelse come professore e lo conservò fino alla morte.
Teresa, affascinata dall'ideale di S. Francesco, entrò nel Terz'Ordine francescano
il 13 ottobre 1801, e il 15 ottobre dell'anno seguente, fece la professione
nella cappella della Madonna delle grazie. Nel 1802 emise i voti di castità, povertà
e obbedienza, ai quali giunse quello di fare sempre ciò era di maggiore
gradimento a Dio.
Nel giugno 1804 si registrò un
salto di qualità nella sua ascesi: come infiammata da un grande amore verso Dio.
Iniziarono le estasi e le visioni, soprattutto dopo la comunione e la Via crucis.
Sembra abbia sperimentato anche isegni della passione.
Nel 6 marzo 1810, dopo anni di
malattia, morì il padre. Nel 1816 fu Teresa a cadere gravemente ammalata. Le
vennero amministrati il viatico e I'unzione degli infermi. Quando sembrava
ormai irrecuperbile, Teresa guarì istantaneamente. Nel frattempo anche la sorella
Giovanna cadde ammalata. Morì il 17 dicembre 1817. La seguì I'altra sorella,
Domenica. Dopo breve malattia anche lei morì il 22 gennaio 1823.
Teresa, guarita, riprese la sua
normale attività, soprattutto quella relgiosa. La mattina era in chiesa per la messa
e la comunione, ove s’intratteneva per almeno un'ora e mezzo. Vi ritornava la
sera per la Via crucis, durante la quale s'immergeva nella contemplazione della
passione di Gesù per condividerne i dolori. Si nutriva con poco pane e acqua.
Nel suo corpo provava grandi dolori ma lei lo nascondeva dietro un volto sempre
felice e raggiante di gioia. Il 1 gennaio 1837 morì.
Di lei forse non si
sarebbe più parlato se non fosse intervenuto un fatto curioso. Nel 1893 una
certa Maddalena Gottarelli sognò Teresa Gardi che la esortava a dire al padre Atanasio
Baroncini, assistente della locale fraternità del Terz'Ordine francescano di
cercare la sua biografia, custodita in una scansia della camera abitata dal
francescano padre Gioacchino da Verucchio.
La donna che era una terziaria
francescana riferì il fatto al padre Atanasio, il quale rimase scettiico. Il convento,
durante le leggi perscutorie, era stato manomesso, i frati allontanati e la
biblioteca trasferita altrove. Ma, data I'insistenza di Maddalena, il padre
Atanasio iniziò la ricerca. La sorpresa fu che, di fatto, nel luogo indicato
era conservato un pacco contenente 18 quinterni, scrìtti di propria mano dal
padre Carlo Francesco di Bologna, confessore della Gardidi.
Il segreto fu presto svelato. Il
padre Carlo, ammirato della straordiria levatura spirituale della Gardi aveva
annotato, giorno per giorno per trent'anni consecutivi, i fenomeni che riscontrava
nella sua penitente. Il padre Giambattista Montorsi, in una rapida rievocazione
biografica: "Ha amato la
sofferenza. Vita di Teresa Gardi, lmola 1987, assicura che oltre i 18 quinterni, il padre Carlo ha lasciato
tredici fascicoli, una sintesi dei contenuti dei quinterni. Il lavoro è rimasto
incompiuto, causa la morte dell'autore, awenuta il 4 aprile 1840, all’età di 86
anni.
E così, tramite un sogno, si è arrivati
alla scoperta di questi scriti che riguardano Teresa. Attraverso questi scritti
è possibile conoscere la vera dimensione spirituale di Teresa e la sua santità.
Nata per soffrire, Teresa
s'innamora della passione di Cristo. Per questo ne fece il tema preferito delle sue meditazioni. “Dio scegle Teresa
Gardi – annota Montorsi - per destinarla alla sofferenza redentrice, la purifica,
la perfeziona e I'arricchisce di doni straordinari. Lei accetta con entusiasmo
la sofferenza e con molto timore i doni; nell'uno e nell'altro caso ha sempre
un desiderio da esprimere al Signore: che tutto rimanga nascosto e che nessuno
si accorga di quanto le accade”.
Per potersi di più conformare a
Cristo,”uomo dei dolori”, Teresa pregò il Signore perché la facesse sofrire di
notte, quando era sola, le concedesse la grazia di potersi alzare in modo di
passare inosservata alle sorelle perché non si accorgessero delle sue
sofferenze. La sofferenza in Teresa era atto dall'amore. Non si soffre per il
Signore se non si ama Dio. Per soffrire per amore del Signore, Teresa desiderava
il martirio. Amava il prossimo impegnandosi in servizi anche non gratificanti.
Prestava cure, oltre alle proprie sorelle malate, alle persne della sua città.
Si recava nelle miglie per ricomporre I'armonia e la pace. Aveva anche il
coraggio richiamare alla fedeltà e all'ossenza chi mancava di carità.
La fama delle sue virtù è data da
una controprova. Le vicine la insultavano e la beffeggiavano perche si tratteneva
molte ore in chiesa. Il suo confessore invece ha lasciato scriltto di lei:
"Dico che, dopo aver condotto una vita costantemente innocente e tutta
occupata nelle più ardue virtù cristiane, finalmente arrivò il felice momento
tanto da lei desiderato, di andare a godere le nozze del celeste sposo”. Teresa
ha reso valore alla sofferenza, vivendola nella fede e nell'adesione a Cristo.
La sofferenza nel mondo è tantissima, ma spesso viene sciupata perché non se ne
conosce il valore. Teresa Gardi aiuta a comprenderla nella luce passione di
Cristo e a farne un mezzo di elevazione, di catarsi e di redenzione. (Gino
Concetti ofm)
PREGHIERA
PREGHIERA
O Dio, che hai condotto a te Teresa Gardi per la via del silenzio della sofferenza e dell'amore, aiutaci a seguirne gli esempi.
Tu che allieti la Chiesa nei suoi santi, ascolta, per la sua intercessione, la preghiera che ti innalziamo nella necessità, affinché, nel tuo nome, tu possa essere pienamente glorificato. Amen
CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA
News - Il 22 gennaio 2015, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza privata l’Em.mo Card. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Teresa Gardi, Laica, del Terzo Ordine di San Francesco; nata ad Imola (Italia) il 22 ottobre 1769 ed ivi morta il 1° gennaio 1837. La Causa è seguita dalla Postulazione generale dei Frati Minori (OFM).
TESTO DEL DECRETO: "TU SEI MIA SPOSA, MA SPOSA DI CROCE E NON DI CONSOLAZIONE" di Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi
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News - Il 22 gennaio 2015, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza privata l’Em.mo Card. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Teresa Gardi, Laica, del Terzo Ordine di San Francesco; nata ad Imola (Italia) il 22 ottobre 1769 ed ivi morta il 1° gennaio 1837. La Causa è seguita dalla Postulazione generale dei Frati Minori (OFM).
TESTO DEL DECRETO: "TU SEI MIA SPOSA, MA SPOSA DI CROCE E NON DI CONSOLAZIONE" di Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi
«Tu sei mia sposa, ma sposa di croce e non di consolazione». Così si legge nel diario della Serva di Dio Teresa Gardi, allorché riferisce le mistiche parole con cui Cristo la invitava amabilmente a percorrere la strada dell’amore e del dolore. «Io voglio che tu soffra e che provi nel tempo stesso una piccola parte di quanto io soffrii nelle tre ore che stetti in croce». In tal modo il Divino Maestro le manifestava il desiderio di associarla alla sua opera di redenzione. Donna del popolo, terziaria francescana vissuta nel silenzio e nel nascondimento, Teresa si incamminò in una vita di intensa preghiera e penitenza, di compassione e bontà verso i poveri e gli ammalati, di dedizione ai familiari e ai bisognosi. I fenomeni mistici e i doni straordinari di cui il Signore la insignì furono custoditi dalla sua francescana semplicità e umiltà, e resi credibili dalle sue eminenti virtù cristiane.
La Serva di Dio nacque ad Imola il 22 ottobre 1769, quartogenita di genitori poveri e ricchi di fede. Fin da piccola fu educata alla vita di pietà e di carità, imparò a leggere ma non a scrivere. Visse tra le mura domestiche e nella comunità cristiana. All’età di nove anni, dandosi alla fuga, vinse l’audacia di un bruto che voleva attentare alla sua purezza. Il suo cuore era già tutto preso dall’amore per Gesù, che ricevette nella Prima Comunione all’età di tredici anni.
La sua giornata era scandita dalla devota partecipazione alla santa Messa, dalla pia pratica della Via Crucis, dall’adempimento della volontà di Dio, anche nello svolgimento dei lavori domestici. Le sue sorelle si meravigliavano del lungo tempo che trascorreva in chiesa e a volte la criticavano per la sua pietà. Il suo amore a Dio, a Gesù, alla Vergine Maria e ai Santi la teneva in costante atteggiamento di carità. Infatti prestò filiale assistenza al padre, paralizzato per molti anni, e poi alle due sorelle che morirono prima di lei. Si dedicava inoltre alla cura dei bambini, che raccoglieva in casa ed educava con amore materno, e alla visita agli infermi. Sempre prudente nell’agire e riflessiva, attentissima nel compimento dei suoi doveri, vigilava per evitare qualsiasi peccato veniale, per conservare illibato il candore della sua anima.
Nel 1785, già avanti nella via della perfezione sebbene avesse appena sedici anni, le apparve la Vergine Addolorata e la invitò ad associarsi alla Passione del Signore. Teresa accettò senza indugio ed incominciò a sperimentare sofferenze intime, sotto forma di frequenti tentazioni diaboliche e di aridità di spirito, ma dimostrò la sua forza morale mantenendo esternamente un atteggiamento normale e sereno. Abbracciò un forte impegno ascetico con dure penitenze corporali: digiuno, disciplina, cilicio, riposo sulla nuda terra, vitto spesso a solo pane ed acqua.
Nel 1800 conobbe P. Carlo Francesco da Bologna, che fu suo confessore e direttore spirituale per trentasei anni, fino alla morte. Sotto la sua guida nel 1801 la Serva di Dio entrò nell’Ordine Francescano come Terziaria Secolare e il 15 ottobre 1802 vi fece la sua professione. Dopo due anni di purificazione interiore, nel 1804, accesa da nuovo amore verso Dio, iniziò ad essere favorita da fenomeni mistici, soprattutto dopo aver ricevuto la comunione: estasi, visioni, elevazioni, abbracci con il Signore, locuzioni. Il 25 luglio 1804 ricevette le stimmate, che per sua richiesta non si manifestarono nelle mani ma solo al petto e ai piedi. Alle comunicazioni di favori mistici si alternavano aridità spirituali per gran parte della sua vita. Nel 1816 fu favorita anche dal fenomeno mistico del fidanzamento e del matrimonio spirituale. Tutta protesa alle realtà del cielo, fece della sua vita un vero culto spirituale. Sostenne il momentaneo, leggero peso della tribolazione «non fissando lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili», come insegna l’Apostolo. Morì ad Imola il 1° gennaio 1837. Tre giorni dopo venne sepolta nella Chiesa dell’Osservanza. Il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti, futuro Papa Pio IX all’epoca Vescovo di Imola, approvò una significativa epigrafe per la sua tomba.
Nel 1893 fu rinvenuto il Diario che il suo confessore e direttore spirituale aveva scritto a sua insaputa, descrivendo tutti i fenomeni straordinari di cui era destinataria. Ciò permise di conoscere la sua vita mistica e sofferente e di dare avvio al Processo Informativo sulla vita e fama di santità che si svolse nella Curia di Imola negli anni 1910-1911. La validità giuridica fu riconosciuta con Decreto della Congregazione delle Cause dei Santi il 7 aprile 1995. Trattandosi di una Causa storica, la Positio fu sottoposta al giudizio dei Consultori Storici che si riunirono il 29 settembre 1998; quindi si tenne il Congresso dei Consultori Teologi il 4 giugno 2013. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 20 gennaio 2015, presieduta da me, Card. Angelo Amato, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.
La Serva di Dio nacque ad Imola il 22 ottobre 1769, quartogenita di genitori poveri e ricchi di fede. Fin da piccola fu educata alla vita di pietà e di carità, imparò a leggere ma non a scrivere. Visse tra le mura domestiche e nella comunità cristiana. All’età di nove anni, dandosi alla fuga, vinse l’audacia di un bruto che voleva attentare alla sua purezza. Il suo cuore era già tutto preso dall’amore per Gesù, che ricevette nella Prima Comunione all’età di tredici anni.
La sua giornata era scandita dalla devota partecipazione alla santa Messa, dalla pia pratica della Via Crucis, dall’adempimento della volontà di Dio, anche nello svolgimento dei lavori domestici. Le sue sorelle si meravigliavano del lungo tempo che trascorreva in chiesa e a volte la criticavano per la sua pietà. Il suo amore a Dio, a Gesù, alla Vergine Maria e ai Santi la teneva in costante atteggiamento di carità. Infatti prestò filiale assistenza al padre, paralizzato per molti anni, e poi alle due sorelle che morirono prima di lei. Si dedicava inoltre alla cura dei bambini, che raccoglieva in casa ed educava con amore materno, e alla visita agli infermi. Sempre prudente nell’agire e riflessiva, attentissima nel compimento dei suoi doveri, vigilava per evitare qualsiasi peccato veniale, per conservare illibato il candore della sua anima.
Nel 1785, già avanti nella via della perfezione sebbene avesse appena sedici anni, le apparve la Vergine Addolorata e la invitò ad associarsi alla Passione del Signore. Teresa accettò senza indugio ed incominciò a sperimentare sofferenze intime, sotto forma di frequenti tentazioni diaboliche e di aridità di spirito, ma dimostrò la sua forza morale mantenendo esternamente un atteggiamento normale e sereno. Abbracciò un forte impegno ascetico con dure penitenze corporali: digiuno, disciplina, cilicio, riposo sulla nuda terra, vitto spesso a solo pane ed acqua.
Nel 1800 conobbe P. Carlo Francesco da Bologna, che fu suo confessore e direttore spirituale per trentasei anni, fino alla morte. Sotto la sua guida nel 1801 la Serva di Dio entrò nell’Ordine Francescano come Terziaria Secolare e il 15 ottobre 1802 vi fece la sua professione. Dopo due anni di purificazione interiore, nel 1804, accesa da nuovo amore verso Dio, iniziò ad essere favorita da fenomeni mistici, soprattutto dopo aver ricevuto la comunione: estasi, visioni, elevazioni, abbracci con il Signore, locuzioni. Il 25 luglio 1804 ricevette le stimmate, che per sua richiesta non si manifestarono nelle mani ma solo al petto e ai piedi. Alle comunicazioni di favori mistici si alternavano aridità spirituali per gran parte della sua vita. Nel 1816 fu favorita anche dal fenomeno mistico del fidanzamento e del matrimonio spirituale. Tutta protesa alle realtà del cielo, fece della sua vita un vero culto spirituale. Sostenne il momentaneo, leggero peso della tribolazione «non fissando lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili», come insegna l’Apostolo. Morì ad Imola il 1° gennaio 1837. Tre giorni dopo venne sepolta nella Chiesa dell’Osservanza. Il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti, futuro Papa Pio IX all’epoca Vescovo di Imola, approvò una significativa epigrafe per la sua tomba.
Nel 1893 fu rinvenuto il Diario che il suo confessore e direttore spirituale aveva scritto a sua insaputa, descrivendo tutti i fenomeni straordinari di cui era destinataria. Ciò permise di conoscere la sua vita mistica e sofferente e di dare avvio al Processo Informativo sulla vita e fama di santità che si svolse nella Curia di Imola negli anni 1910-1911. La validità giuridica fu riconosciuta con Decreto della Congregazione delle Cause dei Santi il 7 aprile 1995. Trattandosi di una Causa storica, la Positio fu sottoposta al giudizio dei Consultori Storici che si riunirono il 29 settembre 1998; quindi si tenne il Congresso dei Consultori Teologi il 4 giugno 2013. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 20 gennaio 2015, presieduta da me, Card. Angelo Amato, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.
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