Il
27 gennaio 2014, Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata il
cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei
Santi. Nel corso dell'incontro i pontefice ha autorizzato la
Congregazione a promulgare diversi decreti riguardanti sette nuovi
Venerabili Servi di Dio, tra questi c'è Elisabetta Sanna "vedova Laica,
Terziaria professa dell'Ordine dei Minimi di San Francesco, del
Sodalizio dell'Unione dell'Apostolato Cattolico fondato da San Vincenzo
Pallotti; nata a Codrongianos (Sassari, Italia) il 23 aprile 1788 e
morta a Roma il 17 febbraio 1857". La notizia così diffusa ha creato
scompiglio nel Terz’Ordine dei minimi, l'Ordine fondato da S. Francesco
di Paola, come si legge in un articolo pubblicato dalla Fraternità di Sambiase:
“Siamo arrivati forse alla conclusione di questi
giorni di ricerca, telefonate, scambio di pareri e notizie riguardo la
Ven. Elisabetta Sanna, chiamata la santa di Sardegna. Il sito vaticano
nell’elencare i decreti riguardanti i futuri beati avevano indicato la
Sanna come terziaria professa dei Minimi di San Francesco, questo aveva
scatenato una diversità di opinioni e ricostruzioni se realmente fosse
terziaria minima o no, dato che a più riprese viene indicata come
terziaria francescana indicando la chiesa anche dove emise la
professione che è San Francesco A Ripa a Roma. (…) Elisabetta Sanna
conosceva comunque S. Francesco di Paola e l’Ordine dei Minimi e in
particolare il Ven. P. Bernardo M. Clausi stimato da lei come un santo.
Inoltre era penitente e collaboratrice di San Vincenzo Pallotti , che di
certo è terziario minimo. Nell’elenco delle promulgazioni c’e’ stato un
errore di scrittura, non si voleva indicare terziaria professa dei
minimi di san francesco ma dei “minori” percui la sanna è terziaria
francescana a tutti gli effetti.
Adesso però viene il bello , appurato questo avevamo anche in precedenza accennato che San Vincenzo Pallotti era
non solo terziario minimo ma anche francescano e domenicano, lasciando
così il dubbio se la Sanna avesse seguito la stessa strada. Ricercando
nei testi dell’Ordine nell’Archivio Generalizio si è scoperto che era
anche terziaria minima … dunque, la Ven. Elisabetta Sanna e’ a tutti gli
effetti terziaria francescana e anche minima.
Un testo di
riferimento fu dapprima quello del P. Gennaro Moretti dei Minimi,
ex-postulatore Generale dell’Ordine e il P. Remigio Pancrazi che così
scrive nella sua opera sulla storia dell’Ordine:
“Altra terziaria illustre fu la Venerabile Elisabetta Sanna alla quale il Pallotti cinse il cordone dei minimi, benché in antecedenza anche essa avesse ricevuto quello dei francescani Coadiuvò con la preghiera e le opere alla fondazione del Pallotti, ed ebbe sante relazioni col Venerabile Clausi. Fu dedita alla vita contemplativa e alle opere di carità. E’ chiamata la santa di Sardegna. Si spense a Roma nel 1857 e fu sepolta come aveva desiderato, nella chiesa di San Salvatore in Onda. (Cf. “Cenni storici dell’Ordine dei Minimi”. P. Remigio Pancrazi, Massalubrense 1957, p.105)”.
“Altra terziaria illustre fu la Venerabile Elisabetta Sanna alla quale il Pallotti cinse il cordone dei minimi, benché in antecedenza anche essa avesse ricevuto quello dei francescani Coadiuvò con la preghiera e le opere alla fondazione del Pallotti, ed ebbe sante relazioni col Venerabile Clausi. Fu dedita alla vita contemplativa e alle opere di carità. E’ chiamata la santa di Sardegna. Si spense a Roma nel 1857 e fu sepolta come aveva desiderato, nella chiesa di San Salvatore in Onda. (Cf. “Cenni storici dell’Ordine dei Minimi”. P. Remigio Pancrazi, Massalubrense 1957, p.105)”.
Da un errore della Congregazione per le cause dei Santi, dunque, si è giunti a fare delle precisazioni storiche di un certo interesse, come testimoniato anche le ricerche, che chiudono il caso, fatte da P. Paolo Raponi, responsabile dell'Archivio generale dell'Ordine dei Minimi (vedi taglio basso). Fino al Vaticano II era possibile che le persone avessero più affiliazioni a compagini di differenti spiritualità.
Cè da fare un'ultima precisazione che riguarda direttamente il santo taumaturgo fondatore dei Minimi, San Francesco di Paola, che da più parti è annoverato tra i santi del Terz’Ordine Francescano - la sua festa il 2 aprile - ma che terziario francescano non era.
Avremo modo di tornare sull'argomento più approfonditamente, perché il Santo calabrese merita, sia per la sua storia personale per molti versi legata a San Francesco d'Assisi, sia per quanto di pregnante ha ancora da dire la sua vita e spiritualità per l'uomo d'oggi. (Marco Stocchi)
Cè da fare un'ultima precisazione che riguarda direttamente il santo taumaturgo fondatore dei Minimi, San Francesco di Paola, che da più parti è annoverato tra i santi del Terz’Ordine Francescano - la sua festa il 2 aprile - ma che terziario francescano non era.
Avremo modo di tornare sull'argomento più approfonditamente, perché il Santo calabrese merita, sia per la sua storia personale per molti versi legata a San Francesco d'Assisi, sia per quanto di pregnante ha ancora da dire la sua vita e spiritualità per l'uomo d'oggi. (Marco Stocchi)
PDF - Regola del Terz'Ordine scritta da San Francesco da Paola approvata da Giulio II ( |
LA TRIPLICE SCHIERA DELL'ORDINE DEI MINIMI
"GEMME BRILLANTI CHE DECORANO LA CHIESA" Giulio II
Francesco
d Paola, paese della provincia calabra di Cosenza, nacque nel 1416. I genitori
- forse terziari francescani - erano devotissimi del santo d'Assisi,
tanto da dare al loro piccolo il suo nome. Tant'è che anni dopo con
Francesco si recarono pellegrino prima a Roma, poi ad Assisi.
I primi giorni da genitori furono drammatici per un male all'occhio che
aveva colpito il loro figliolo, ed invocarono S. Francesco d'Assisi, loro
protettore, e il piccolo guarì. Compiuti i vent'anni, Giacomo e Vienna - questo
era il nome dei genitori - sciolsero il voto fatto al Poverello d'Assisi e
inviarono il giovane Francesco "in servizio di carità" presso i frati
del convento dei Frati minori dell'Osservanza di San Marco Argentaro.
Al termine di un anno, Francesco lasciò il convento e si ritirò in eremitaggio nei pressi di Paola. Dall'esempio di vita e fama di uomo di Dio, si unirono a Francesco altri penitenti, che ne volevano emulare la vita, da cui la nascita del primo primitivo nucleo eremiti.
Era il 1471, quando l'arcivescovo di Cosenza, Pietro Caracciolo, consacrò la nascente "Congregazione dei frati eremiti". Priore ne era Francesco da Paola che diede fisionomie istituzionali distinte a frati, sacerdoti, fratelli, suore di clausura e Terz'ordine, ossia uomini e donne che condividevano il carisma della congregazione nascente, ma non portavano l'abito. Nacque così, ancor prima di essere riconosciuto ufficialmente, l'Ordine dei minimi, il cui motto sarà "Charitas".
Ma c'era bisogno di una Regola per una realtà che che nel pieno della grazia delle origini fioriva con una copiosa messe di vocazioni. Una prima Regola fu composta nel periodo in cui San Francesco da Paola si trovava presso la corte dei regnanti di Francia, da loro chiamato con insistenza, essendo giunta in quelle terre la fama sanctitatis dell'eremita e taumaturgo calabrese.
Questa Regola, d'impianto squisitamente evangelico con impronta eremitica, fu redatta da Francesco mutuando elementi di altri Ordini che aveva conosciuto e venne approvata nel 1493 da papa Alessandro VI (1431-1503). Era nato l'Ordine dei frati eremiti di frate Francesco da Paola.
L'Ordine crescendo fruttificava e andava sempre di più definendo la sua fisionomia, arricchendosi di nuovi elementi di spiritualità, tant'è che fu nesessaria si estendesse una nuova Regola che fu approvata da Giulio II con la bolla "Ad ea que", nel 1501, un anno prima della morte di San Francesco da Paola. La Regola "Inter caeteros regularis observantiae professores" per il Terz'Ordine è del 1506. Giulio II non esitò a definire le tre famiglie francescane "gemme brillanti che decorano la chiesa". (ms)
Al termine di un anno, Francesco lasciò il convento e si ritirò in eremitaggio nei pressi di Paola. Dall'esempio di vita e fama di uomo di Dio, si unirono a Francesco altri penitenti, che ne volevano emulare la vita, da cui la nascita del primo primitivo nucleo eremiti.
Era il 1471, quando l'arcivescovo di Cosenza, Pietro Caracciolo, consacrò la nascente "Congregazione dei frati eremiti". Priore ne era Francesco da Paola che diede fisionomie istituzionali distinte a frati, sacerdoti, fratelli, suore di clausura e Terz'ordine, ossia uomini e donne che condividevano il carisma della congregazione nascente, ma non portavano l'abito. Nacque così, ancor prima di essere riconosciuto ufficialmente, l'Ordine dei minimi, il cui motto sarà "Charitas".
Ma c'era bisogno di una Regola per una realtà che che nel pieno della grazia delle origini fioriva con una copiosa messe di vocazioni. Una prima Regola fu composta nel periodo in cui San Francesco da Paola si trovava presso la corte dei regnanti di Francia, da loro chiamato con insistenza, essendo giunta in quelle terre la fama sanctitatis dell'eremita e taumaturgo calabrese.
Questa Regola, d'impianto squisitamente evangelico con impronta eremitica, fu redatta da Francesco mutuando elementi di altri Ordini che aveva conosciuto e venne approvata nel 1493 da papa Alessandro VI (1431-1503). Era nato l'Ordine dei frati eremiti di frate Francesco da Paola.
L'Ordine crescendo fruttificava e andava sempre di più definendo la sua fisionomia, arricchendosi di nuovi elementi di spiritualità, tant'è che fu nesessaria si estendesse una nuova Regola che fu approvata da Giulio II con la bolla "Ad ea que", nel 1501, un anno prima della morte di San Francesco da Paola. La Regola "Inter caeteros regularis observantiae professores" per il Terz'Ordine è del 1506. Giulio II non esitò a definire le tre famiglie francescane "gemme brillanti che decorano la chiesa". (ms)
documenti
NOTIZIE UFFICIALI RIGUARDANTI LA PROFESSIONE
DELLA VENERABILE ELISABETTA SANNA NEL
TERZ’ORDINE DEI MINIMI
Notizie riguardante la professione della
Venerabile Elisabetta Sanna come Terziaria dell’Ordine dei Minimi di S.
Francesco di Paola (P. Gennaro Moretti, Manuale ad uso dei terziari Minimi e
dei divoti di S. Francesco di Paola, Roma – Curia Generalizia, 1933, §3
Terziari Illustri, p. 23).
Dopo aver consultato il Registro dell’ammissione
al noviziato e professione dei Terziari dall’anno 1843 al 1919, f. 2r,
custodito nel Fondo del Convento di San Francesco di Paola ai Monti di questo
Archivio Generale, (GALUZZI Alessandro, Pergamene, Codici e Registri
dell’Archivio Generale dei Minimi, Roma 1970, F4, p. 63), risulta che:
- Pallotta (sic!) Don Vincenzo entrò per la vestizione il giorno 8
novembre 1843 per mano del Rev. Do P. Francesco Itria successore del ven.
Bernardo Clausi a Correttore di S. Francesco di Paola ai Monti dal 29 settembre
1841 al 29 settembre 1846 (Acta Capitulorum Conventus et Collegii S. Francisci
de Paula ad Montes, de Urbe ab anno 1774 ad ann. 1869, f.17 v – f. 21v). Dopo
l’anno di noviziato professò il giorno 8 novembre del 1844, «per mano dello
stesso R.P. Francesco Itria».
- Senna (sic!) Elisabetta fu ricevuta per la
vestizione «per mano di D. Vincenzo Pallotta» il giorno 19 ottobre del 1844 e
dopo l’anno di noviziato «fu professata il giorno 20 ottobre del 1845 per mano
del Rev. do Padre Correttore Francesco Itria».
In fede,
P. Paolo Raponi
Responsabile dell’Archivio Generale
febbraio 2014
febbraio 2014