La canonizzazione dei coniugi Martin è al centro del Sinodo ordinario dei Vescovi italiani dal 4 al 25 ottobre sulla famiglia. Un segno importante: la Chiesa dona agli sposi un modello di santità cui guardare, un esempio di come il Vangelo, quando è pienamente vissuto e accolto in seno ad una famiglia, genera fiumi di grazia. L’ evento prevede un ricco programma.
Sabato 17 ottobre, alle ore 20.00, in preparazione alla solenne canonizzazione, si svolgerà una veglia di preghiera nella Basilica di S. Teresa d’Avila, in Corso Italia 37 a Roma, con la testimonianza dei coniugi Schilirò e Perez Pons, famiglie dei bambini miracolati dai Martin.
Domenica 18 ottobre, alle ore 10.00, in piazza S. Pietro, sarà celebrata l’eucarestia prima del solenne rito di canonizzazione.
Lunedì 19 ottobre, alle ore 9.00, è prevista una Messa di ringraziamento alla Santissima Trinità per il dono di questa prima coppia proclamata santa, nella Basilica di S. Giovanni in Laterano.
I lavori dei Padri sinodali sono accompagnati dalla preghiera del popolo di Dio e in particolare dalle famiglie. A dare forza a questa preghiera al Sinodo è anche la presenza a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, delle reliquie dei Beati coniugi Zélie e Louis Martin e della loro figlia Santa Teresa del Bambino Gesù, anche nota come Santa Teresina di Lisieux.
“La famiglia e le relazioni familiari funzionano quando i coniugi prima di tutto vivono il loro incontro e la loro storia d’amore come una vocazione. Si ricevono, cioè, l’uno e l’altro dalle mani di Dio e vivono la loro vita, sapendo che c’è un disegno buono da scoprire insieme. Ci sono dei segni che Dio lascia, che lo Spirito suggerisce, attraverso i quali si può camminare insieme, imparando a stimarsi, a rispettarsi, a condividere tutte le situazioni che accadono, trovando nell’altro l’aiuto, il dono. E questo è solo uno sguardo che si può avere, se si ha la fiducia che c’è un Padre buono, che c’è un sostegno, se si fa l’esperienza della grazia, come loro hanno fatto. Vivere, quindi, prima di tutto il matrimonio come vocazione. E poi vivere anche il rapporto tra coniugi, quindi tra uomo e donna, come un’amicizia, dove c’è stima reciproca, dove si è alleati, dove si condivide un progetto comune, dove ci si aiuta anche ad educare i figli. E tutto questo i coniugi Martin lo hanno saputo vivere”.
padre Romano Gambalunga
postulatore della Causa di Canonizzazione
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