venerdì 15 gennaio 2016

IMOLA - IN MARCIA PER LA PACE CON TERESA GARDI un anno fa la promulgazione del decreto sulle virtù eroiche.


“Vinci l’indifferenza e conquista la pace”. Con questo tema si è celebrata, il 1° gennaio, la Giornata della pace che è fissata all’inizio del nuovo anno quando la Chiesa festeggia la solennità liturgica della Madre di Dio, regina della pace.

«Il messaggio di papa Francesco è molto pratico - ha affermato il vescovo monsignor Tommaso Ghirelli nell’omelia della santa messa celebrata in cattedrale al termine della tradizionale marcia della pace -; porta anzitutto a riflettere sulla corresponsabilità solidale di fronte ad un atteggiamento negativo che contrassegna la vita sociale di oggi: la globalizzazione dell’indifferenza. Essa - sostiene il papa - costituisce una minaccia per la famiglia umana. Tanto più - possiamo aggiungere - che impedisce di rendersene conto. Deriva da una tragica mancanza di attenzione alla realtà che rende insensibili anzitutto a Dio, poi all’umanità e infine all’ambiente. L’inquinamento dell’aria ne costituisce una conseguenza».
La marcia svoltasi in questa giornata serve «proprio per reagire all’indifferenza, dalla quale veniamo continuamente risucchiati. L’abbiamo fatto volentieri, non per forza né per dovere di firma».
La novità di questo 2016 è stato il luogo di partenza. «Siamo partiti da un luogo bello e significativo - ha sottolineato il vescovo -, l’ex convento dell’Osservanza, ora sede della parrocchia di San Cassiano. Abbiamo voluto così sottolineare l’avvenuto riconoscimento di Teresa Gardi come venerabile. È vero che ci separano da questa umile donna due secoli (nacque infatti nel 1769 e morì il 1° gennaio 1837), ma la fama della sua santità si mantiene viva, anzi viene in maggiore evidenza con il passare del tempo».
La marcia della pace si è poi conclusa in cattedrale, «dove Teresa ricevette una delle grazie più straordinarie - ha proseguito monsignor Ghirelli -: l’esperienza mistica del matrimonio con Gesù. Si dirà che è un fenomeno totalmente al di fuori della nostra visuale, ma in realtà l’irruzione del soprannaturale nella vita degli uomini di oggi costituisce la più efficace terapia d’urto nei confronti del terrorismo e della “terza guerra mondiale a pezzi” tuttora in corso.
Vorrei che prendessimo atto di questo: la sconcertante bontà di Teresa Gardi, unita alla modestia e riservatezza che l’accomunano a tantissime altre donne, è anzitutto un potente richiamo alle potenzialità inespresse della religiosità umana. Non è da considerare però una stranezza per il fatto che è legata alla vita ordinaria, condotta nella semplicità. Neppure si è autorizzati a ritenere tale bontà anacronistica: sono innumerevoli le donne che si avvicinano allo stile di vita proprio di Teresa. Il fatto poi che ne venga riconosciuta l’eroicità e la esemplarità è positivo, anzi produttivo, più per la comunità nel suo insieme che per loro».

Il vescovo ha poi evidenziato lo stretto rapporto tra il ricordo di Teresa Gardi e l’evento del Giubileo da poco iniziato. «Ascoltiamo direttamente le parole di papa Francesco - invita monsignor Ghirelli -: “In questa prospettiva, con il Giubileo della Misericordia voglio invitare la Chiesa a pregare e lavorare perché ogni cristiano possa maturare un cuore umile e compassionevole, capace di annunciare e testimoniare la misericordia, di perdonare e di donare, di aprirsi a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica, senza cadere nella indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge”.
«Tornandocene a casa questa sera, non ci disponiamo a riprendere tutto come prima, con gli stessi difetti e le stesse frustrazioni. La celebrazione di questo pomeriggio ci ha scaldato il cuore, l’anno è cominciato nel segno della buona volontà, nel segno di Teresa Gardi. La pace è già presente come dono di Dio affidato a noi tutti, per tutto il 2016».


FONTE: SITO DELLA DIOCESI DI IMOLA