giovedì 24 agosto 2017

PER CONOSCERE LA SERVA DI DIO TERESA DI JANNI Madre di famiglia, sorella dell'O.F.S. di Gaeta



24 agosto
TERESA DI JANNI
Francescana Secolare
(Terziaria francescana)

Madre di famiglia



Gaeta, 15 giugno 1872 - 24 agosto 1950


Teresa Di Janni nacque a Gaeta da Antonio e da Maria di Campo nel mese consacrato al Sacro Cuore
di Gesù, il 15 giugno 1872. Ebbe una ricca vita interiore da cui attinse la forza d'animo per affrontare con serenità le alterne vicende della vita, confidando nella Provvidenza, senza abbattersi nelle ore tristi, né inorgoglirsi nella prosperità.
Dopo aver contratto matrimonio con Giuseppe Magliozzi, Dio le concesse una fiorente corona di figli che educò alla luce del Vangelo. Come ogni sposa e madre, conobbe il sacrificio di ogni giorno, nascondendo sotto un'apparente calma anche le tempeste più gravi e i dolori più formidabili, forte sempre dell'aiuto della Grazia, che quasi polla viva scaturiva nella sua anima dalla Comunione quotidiana, che mai volle tralasciare.
Non mancava mai di pregare per il clero e i consacrati. Incoraggiò ed aiutò giovani con la vocazione al sacerdozio e si prodigò per la costruzione del Monastero delle Romite Battistine presso le Grotte di Pastena.
Col tratto cortese con tutti, ebbe uno straordinario senso della carità verso il prossimo, indice sicuro dell'amore verso Dio. Nessun povero bussò infatti mai invano alla sua porta, né ella temeva privarsi del necessario, pur di non rimandare a mani vuote chiunque, in qualunque bisogno e per qualunque circostanza, si fosse rivolto a lei.
Né meno generosa fu per i morti, le anime del Purgatorio, che le erano tante care e curò sempre la celebrazione di Sante Messe in suffragio non solo di parenti e di persone amiche, ma spesso di conoscenti, bruciandole il cuore al pensiero delle loro possibili sofferenze.
Aveva compiuto in Roma, nel marzo 1950, il suo Giubileo. Era stato per lei come l'ultima tappa verso il cielo; n'era ritornata, infatti, con tale gioia e tale pacata serenità da non desiderare altro che la sua perfetta unione con Dio per l'eternità. E Dio la esaudì. Con la stessa ingenuità di un candore infantile, che la distinse in vita, passò nel letto delle sue sofferenze gli ultimi giorni, senza impazienza e lamenti, sorridendo, mentre le davano gli ultimi Sacramenti, e si pregava per la sua agonia; il suo trapasso, avvenuto nelle prime ore del 24 agosto 1950, fu pacato e sereno, come un sonno, mentre l'alba che punteggiava il giorno nascente segnava per lei l'alba del suo giorno di eternità.



  • sito web
Si raccomanda vivamente di accedere al sito dedicato alla Serva di Dio Teresa Di Janni, ricco di notizie, illustrazioni e approfondimenti.



BIOGRAFIA

È mamma a 13 anni, per necessità più che per scelta, perché sua mamma è morta improvvisamente e le ha lasciato tre sorelle ed un fratello da allevare: così Teresa deve lasciare la scuola e dividersi tra i fratellini e l’azienda di papà e sicuramente tutto questo era l’ultima cosa che si sarebbe immaginata di dover fare.
Nata a Gaeta nel 1872, le resta dentro per un po’ di nostalgia della scuola, abbandonata suo malgrado, e vi rimedia come può, divorando tutti i libri ereditati da mamma. Che per lo più sono libri religiosi, a sua volta a lei regalati da uno zio sacerdote, e sono forse questi a contribuire in modo decisivo a formare la forte personalità spirituale di Teresa. Così diventa la ragazza dalla messa quotidiana, dalla preghiera continua e dalla carità senza limiti, come le ha insegnato mamma. A onor del vero bisogna pure dire che non le manca la possibilità di aiutare gli altri, perché appartiene ad una famiglia dell’alta borghesia, dall’illustre e famosa tradizione marinara, con beni e proprietà terriere, ma chi ha detto che tutti i ricchi sono capaci di far carità? Lei sì, perché si sente semplicemente amministratrice della fortuna di famiglia, nella quale attinge a piene mani per i poveri e già pensa di farsi suora, come risposta al bisogno di spiritualità che da sempre si sente in cuore. L’occasione sembra presentarsi durante un’epidemia di colera, in cui anche Teresa viene contagiata e dalla quale si salva per miracolo.
Lei, neppure quattordicenne, si consacra alla Madonna ed emette il voto di verginità, ma quale non è la sua sorpresa nel vedersi contestare la validità del voto proprio dallo zio sacerdote, in quanto non ancora maggiorenne. Il fatto è che in famiglia si esclude a priori anche solo l’idea che possa seguire la sua vocazione religiosa: è soprattutto papà a fare pressioni perché si scelga un marito adatto alla sua posizione economica e Teresa si adegua: più per obbedienza che per scelta. Anche perché i pretendenti non mancano, soprattutto un tal Giuseppe Magliozzi, che sembra avere tutti i requisiti, a cominciare dalla posizione sociale e dal patrimonio familiare, per far contento papà.
Si sposa con lui a 21 anni  ed inizia una tranquilla vita coniugale, rallegrata da 14 figli e condita di tante disgrazie: prima il dissesto finanzario in cui il suocero trascina tutta la famiglia, poi il parto di una bimba moribonda e, a seguire, il vaiolo per la figlia Maria e il tifo per la figlia Erminia, la morte per spagnola di un figlio e il decesso del marito. Sono altrettanti duri colpi cui Teresa risponde con la forza della fede, accettando tutto e vivendo ogni cosa con amore. Dell’una e dell’altro fa abbondante rifornimento ogni mattina a messa prima, attendendo, seduta in preghiera sui gradini, che si aprano i battenti della chiesa. Poi l’intera giornata non è che un generoso spandere quanto durante la messa ha ricevuto, tra consigli, medicine e denaro, tempo e aiuto, uova e verdura di cui ha fatto provvista nella tenuta agricola di famiglia. E quando, durante la guerra o nel periodo del dissesto finanziario della sua famiglia, non ha risorse da cui attingere, aiuta gli altri con pane e medicine che si toglie letteralmente di bocca. La guerra fa scempio delle sue proprietà e uno dei suoi figli la ospita a Roma per metterla al riparo dai bombardamenti. 
Teresa, impregnata di spiritualità francescana, intesse le sue giornate di preghiera, di mortificazioni, di piccole ma significative penitenze “orizzontali” che gradatamente la distaccano dal mondo e la preparano all’incontro con il Signore. Nell’Anno Santo 1950 va in pellegrinaggio a Roma, quasi presentendo ormai imminente la morte, che arriva infatti pochi mesi dopo, al termine di una breve malattia, affrontata con il sorriso sulle labbra e la pace nel cuore. Il suo incontro con l’Amato avviene il 24 agosto e 60 anni dopo Gaeta ancora la ricorda con venerazione e affetto. È proprio in considerazione di ciò che è stata aperta la Causa per la canonizzazione di Teresa Di Janni Magliozzi, la madre e la donna tutta carità e preghiera, che ha saputo fare della sua vita un dono. (1)
Antonio Petiti

TERZIARIA FRANCESCANA

Dalla Regola Ofs
“Sepolti e risuscitati con Cristo nel battesimo che li rende membri vivi della Chiesa, e ad essa più fortemente vincolati per la professione, si fanno testimoni e strumenti della sua missione tra gli uomini, annunciando Cristo con la vita e con la parola. Ispirati a S. Francesco e con lui chiamati a ricostruire la Chiesa, si impegnino a vivere in piena comunione con il Papa, i Vescovi e i Sacerdoti in un fiducioso ed aperto dialogo di creatività apostolica”. (Art. 6)

Dalla testimonianza di Teresa

Teresa Di Janni in tutta la sua vita si rivela una donna piena di fede. Proprio la fede è la luce che dirige i suoi passi fin dalla fanciullezza. Confida moltissimo in Dio che è il principio e l’ultimo fine di tutte le sue azioni.
Cresciuta nel recinto sicuro di una famiglia cristiana, ha sperimentato la difficoltà del vivere integralmente la vita cristiana a contatto con un uomo che le circostanze della vita avevano reso apatico in materia religiosa.
Tenerissima madre con i suoi numerosi figli, non esitò a chiedere al Signore la loro morte piuttosto che il peccato. Libera dai doveri che la legavano alla famiglia, tornò in lei il richiamo del chiostro; e, non potendo offrire se stessa, volle con la figlia, suora, un monastero da lei fondato.
Non mancava mai alla Messa quotidiana ed alla Comunione Eucaristica, pur essendo oberata sin da fanciulla dagli impegni ed obblighi familiari. Gesù Eucarestia era veramente per Teresa nutrimento e forza. E quando, durante una malattia, era costretta in casa diceva: “Ma perché o mio Gesù sono condannata a stare tanto tempo su questo letto di dolore! Stavo così bene vicino al Tabernacolo! Non vedere più quella porticina…quell’Ostensorio, quell’Ostia mi amareggia il cuore”.
Ha sempre aderito con tutta se stessa allo speciale progetto di Dio: “Quello che lui comanda – diceva spesso – è tutto ben fatto. Ci stritola col maglio, col torchio per purificarci e premere le virtù come col torchio si pigia l’uva. Bisogna tutto affidare a Lui”.
Dopo la sua morte è stato scritto: “Il più grande conforto è per noi – fratelli e sorelle -, in un’ora umanamente sì triste, il poter constatare che col caro volto di Teresa, impresso in fondo al cuore, resta ancora sulla terra la scia luminosa, il solco profondo del bene da lei operato e da Dio ritenuto indistruttibile”.


  • preghiera





Preghiera per impetrare grazie 
 O Dio Uno e trino. Padre, Figliolo e Spirito Santo,
fonte di ogni lume e di ogni Santità,
che ti opponi allo spirito del mondo superbo,
dando in maggior misura la tua grazia agli umili,
i quali restano così elevati sugli altri per meriti e per virtù,
concedi a noi supplichevoli di vedere
dalla Tua Onnipotenza esaltata nella tua Serva Teresa
quell'umiltà e quella semplicità, di cui essa in vita diede costante esempio,
e che sono la vera e solida base della vita spirituale;
ed ottienici, per sua intercessione, la grazia di...

Tre Gloria Pater

(con approvazione ecclesiastica)


Per chiedere la vita e te immagini della Serva di Dio. come per segnalare le grazie ricevute per sua intercessione, rivolgersi:
Fraternità dell'Ordine Francescano Secolare di Gaeta (Piazzetta
S. Giacomo 04024 Gaeta - Tel 0771/772547) o  parroco della Parrocchia S. Giacomo Apostolo in Gaeta (Tel. 0771/460112).


_____________________________________________________________


  • notizie sulla causa
Il 25 giugno 1982 la Congregazione per le Cause dei Santi autorizzò l'introduzione della causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio Teresa Di Janni, ratificata dal Santo Padre Giovanni Paolo II il 12 luglio dello stesso anno.
Il Processo Canonico diocesano ebbe inizio il 25 settembre 1982, su decreto dell'Arcivescovo Mons. Luigi M. Carli.

Il Processo Canonico Diocesano

Costituzione del Tribunale Diocesano
Essendo stato autorizzato dalla S. Sede ad istruire il processo cognizionale per la Beatificazione della Serva di Dio TERESA DI JANNI, con mio pubblico decreto del 26 luglio u.s., ho stabilito che l’apertura del processo abbia luogo nella Cattedrale di Gaeta sabato 25 settembre p. v., alle ore 17,00.
In ottemperanza a quanto stabilito dal Rescritto della S.Congregazione per le Cause dei Santi in data 12 luglio 1982, prot. 1415-7/1982, a formare il Tribunale Diocesano, nomino le seguenti persone:
GIUDICE PRESIDENTE: Mons. Francesco Musella
CONGIUDICI: Can.co Don Marco Pimpinella
Can.co Don Giuseppe Parisi
PROMOTORE DELLA FEDE :Don Marciano Buonaugurio
VICE PROMOTORE DELLA FEDE: Mons. Raffaele Bergantino
NOTAIO: Can.co Don Alberto Giordano
VICE-NOTAIO :Can.co Don Gerlando Fragapane
POSTULATORE DELLA CAUSA : P. Germano Elia Cerafogli OFM
VICE-POSTULATORE DELLA CAUSA: Mons. Giovanni De Vellis
Le predette persone presteranno il giuramento di rito in apertura del processo cognizionale.
Gaeta, 20 settembre 1982 L’ARCIVESCOVO
+ Luigi M. Carli

Chiusura del Processo Canonico Diocesano


E si concluse il 28 gennaio 1990 sotto la presidenza dell'Arcivescovo Mons. Vincenzo M. Farano. Il processo canonico diocesano per la Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Teresa Di Janni durò cinque anni, durante i quali vennero tenute 189 sedute e venne chiuso il 28 gennaio 1990 con una seduta pubblica presieduta dall’Arcivescovo Mons. Vincenzo M. Farano, a cui seguì una solenne celebrazione eucaristica.


Nel manifesto che annunciava la chiusura del processo diocesano descriveva Teresa come donna semplice ma che ha vissuto nello spirito del Vangelo la quotidianità della sua esistenza terrena, praticando in grado non comune l’esercizio delle virtù cristiane.


Il 7 maggio 1994 la Congregazione per le Cause dei Santi emanò il Decreto di Validità dei processi cognizionale e addizionale.


________________

1)
Antonio Petiti pubblicato dal sito Santi e Beati.