10 ottobre
San
DANIELE COMBONI
sacerdote, fondatore
francescano secolare
francescano secolare
Limone del Garda (Brescia), 15 marzo 1831 - Khartum (Sudan), 10 ottobre 1881
Daniele Comboni, fondatore della Congregazione dei Missionari Comboniani, nacque a Limone sul Garda il 15 marzo 1831 da umile famiglia. Fu ammesso nell'istituto fondato a Verona da don Nicola Mazza per aiutare gli studenti poveri. Nel 1854 fu ordinato sacerdote, partì subito per fondare una missione nell'Alto Nilo con altri quattro sacerdoti. La spedizione si concluse a Khartum: tre missionari morirono di stenti ed epidemia; Comboni fu costretto a tornare in Italia, malato. Si ristabilì presto e ripartì per l'Africa, dopo un viaggio in Europa in cerca di aiuti.
Parlava le principali lingue europee più l'arabo e aveva facilità di parola. Al Cairo, in occasione dell'apertura del Canale di Suez, ebbe modo di incontrare importanti personaggi che lo agevolarono nel suo progetto. Con i sacerdoti e le suore che l'hanno seguito, si dedica all'educazione della gente di colore e lotta instancabilmente contro la tratta degli schiavi. Le comunità da lui fondate seguono il modello delle riduzioni dei Gesuiti in America Latina. Spirito aperto e intraprendente, Comboni comprende presto l'importanza della stampa. Scrive numerose opere di animazione missionaria e fonda la rivista Nigrizia che è attiva ancora oggi.
Dovette affrontare una grave carestia appena eletto Vicario Apostolico e Vescovo per l'Egitto: nel 1860 era al lavoro nella missione di Khartum. Nel 1872 in Noghade (Alto Egitto) ricevette la sua professione di Terziario Francescano. Restò a Khartum fino al 1881, quando malato e logorato dalle fatiche, fece ritorno alla casa del Signore la domenica del 10 ottobre.
E' stato beatificato a Roma il 17 marzo 1996 e nel 2003, nel giorno della canonizzazione, Giovanni Paolo II lo definì un «insigne evangelizzatore e protettore del Continente Nero».
Parlava le principali lingue europee più l'arabo e aveva facilità di parola. Al Cairo, in occasione dell'apertura del Canale di Suez, ebbe modo di incontrare importanti personaggi che lo agevolarono nel suo progetto. Con i sacerdoti e le suore che l'hanno seguito, si dedica all'educazione della gente di colore e lotta instancabilmente contro la tratta degli schiavi. Le comunità da lui fondate seguono il modello delle riduzioni dei Gesuiti in America Latina. Spirito aperto e intraprendente, Comboni comprende presto l'importanza della stampa. Scrive numerose opere di animazione missionaria e fonda la rivista Nigrizia che è attiva ancora oggi.
Dovette affrontare una grave carestia appena eletto Vicario Apostolico e Vescovo per l'Egitto: nel 1860 era al lavoro nella missione di Khartum. Nel 1872 in Noghade (Alto Egitto) ricevette la sua professione di Terziario Francescano. Restò a Khartum fino al 1881, quando malato e logorato dalle fatiche, fece ritorno alla casa del Signore la domenica del 10 ottobre.
E' stato beatificato a Roma il 17 marzo 1996 e nel 2003, nel giorno della canonizzazione, Giovanni Paolo II lo definì un «insigne evangelizzatore e protettore del Continente Nero».
Martirologio Romano: Nella città di Khartum in Sudan, san Daniele Comboni, vescovo, che fondò l’Istituto per le Missioni Africane e, nominato vescovo in Africa, si prodigò senza mai lesinare energie nel predicare il Vangelo in quelle regioni e nel prendersi in tutti i modi cura della dignità degli esseri umani.
SAN DANIELE COMBONI E L'O.F.S.
Dall'archivio storico delle Missioni
Mons. Comboni, in una lettera del 29 giugno 1881 al P. Bernardino da Portogruaro, allora Ministro Generale dei Frati Minori, esprimeva una richiesta e gli esprimeva la sua grande ammirazione.
"Ora vengo a chiederle una grazia, che per mia pura negligenza non la domandai in Europa benché a me tanto necessaria. Nel Vicariato dell'Africa Centrale ho eretto quattro case di Suore, da me nominate Pie Madri della Nigrizia. Al Cairo ho un'altra casa di queste suore; e la loro Casa Madre l'ho istituita io stesso in Verona con mia propria Regola a S.M. in Organis, ove ho comprato l'antico convento degli Olivetani nel 1872 posseduto dalle Benedettine Astori. Quest'opera riuscì con la benedizione di Dio; e queste suore che si trovano in Africa son quasi tutte venete.
Prima di venire in Africa Centrale, si acclimatizzano per un anno nella casa del Cairo, ove hanno per confessori piissimi francescani, che con il mio sommo piacere e con grande consolazione delle mie Suore le ascrivono al Terz'Ordine di San Francesco.
In questo momento ho nove Suore, delle quali sette veronesi, che sono ricevute dai francescani come Novizie del Terz'Ordine, ed ora dovrebbero fare e me lo chiesero con grandi istanze, la professione.
Di più ho una Moretta Monaca della stessa Congregazione delle Pie Madri della Nigrizia, e qualche altra, con alcuni miei Fratelli laici che bramerebbero appartenere al Terz'Ordine. Perciò io supplico umilmente l'esimia carità di V.P.R. a darmi la facoltà di ricevere Novizi d'ambo i sessi, e di ricevere la loro professione dopo subito il Noviziato secondo le Regole del Terz'Ordine.
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| sD. Bernardino Dal Vago da Portogruaro |
Il 14 agosto P. Bernardino da Portogruaro spedisce a Khartum, accompagnata da una lettera, la Patente di Commissario del Terz'Ordine per mons. Comboni.
