venerdì 25 settembre 2020

Beato CARLO DI BLOIS Duca di Bretagna del Terz'ordine di San Francesco / Francescano secolare

 


29 settembre

Beato
 CARLO DI BLOIS
Duca di Bretagna
del Terz'ordine di San Francesco
Francescano secolare







Blois, 1318-19 - Auray 1364

.
Nacque nel 1320 da Guido di Châtillon e da Margherita di Valois, sorella del re di Francia, Filippo VI. Unì alle doti fisiche e intellettuali profonde virtù cristiane: pietà, umiltà, spirito di sacrificio. Il 4 giugno 1337 fu dato come sposo a Giovanna di Penthièvre, nipote del duca di Bretagna e sua erede presuntiva. Morto il 30 aprile 1341 Giovanni III di Bretagna, Carlo, per difendere i diritti della moglie, dovette scendere in armi contro Giovanni di Montfort, fratellastro del defunto, che rivendicava per sé il ducato. 
Questa lotta di successione, un capitolo della guerra «dei cent'anni», trasformò la Bretagna in un campo di battaglia dove si affrontarono Francia e Inghilterra, alleate dei due partiti avversi. Carlo, leale cavaliere, si fece un dovere di combattere, anche se la sua indole lo avrebbe portato a una vita di contemplazione e di preghiera. Scriverà: «Sarebbe stato meglio che io fossi frate minore, perché il popolo di Bretagna non può aver pace a causa dei nostri contrasti e tuttavia io non posso farci nulla senza il consiglio dei baroni».
Dal 1341 al 1347 la guerra gli fu favorevole: in questo periodo apportò nella chiesa dei Francescani di Guingamp abbellimenti sontuosi e fece costruire una cappella reale dedicata a san Luigi d'Angiò. Ma il 20 giugno 1347 cadde prigioniero nella battaglia della Roche-Derrien. Conobbe allora una lunga e dolorosa cattività a Londra (1348-56): in quegli anni scrisse la biografia del suo santo prediletto, San'Ivo di Bretagna (terziario francescano anch'egli, ndr), di cui aveva ottenuto dal papa la canonizzazione. 
Liberato, poté godere di una pace relativa: nel 1363 la guerra riprese nonostante gli arbitrati e, il 29 novembre 1364, Carlo soccombette nella battaglia di Auray. Il suo corpo, rivestito del cilicio, fu inumato presso i Francescani di Guingamp. 

Culto - Subito il popolo lo venerò come santo, ma fu sette anni dopo la sua morte che Giovanna di Penthièvre fece intraprendere le pratiche per ottenere la canonizzazione di Carlo, nonostante gli sforzi contrari di Giovanni IV di Montfort. Il papa Gregorio XI, trascurando l'opposizione del duca, aprì il processo apostolico che si tenne dal 9 settembre al 18 dicembre 1371 e di cui si conserva copia degli atti nel ms. Vat. Lat. 4025. Le guerre e lo scisma di Occidente fermarono la procedura, ma la causa fu ripresa il 4 settembre 1892: il 14 dicembre 1904, Pio X confermò il culto immemorabile reso a Carlo dichiarandolo beato.
Il culto verso di lui fu organizzato, fin dall'inizio, dai Francescani. Andata distrutta (1591), durante le guerre di religione, la chiesa di Guingamp, il corpo di Carlo fu trasportato nella nuova chiesa della Madonna delle Grazie, fuori di città, che divenne meta frequentatissima di pellegrinaggi. Vi si conservano ancora, in un modesto reliquiario, offerto nel 1753 dal duca di Châtillon, resti del beato.
Viene festeggiato il 20 giugno a Blois; e il 30 ottobre nelle diocesi di Bretagna.

fonte: Bibliotheca Sanctorum - Enciclopedia dei Santi





Martirologio Romano: Presso Vannes sulla costa della Bretagna, beato Carlo da Blois, uomo pio, mite e umile: duca di Bretagna, avrebbe desiderato entrare tra i Frati Minori, ma, costretto a difendere la propria sovranità contro un nemico, forte nelle difficoltà, subì una lunga carcerazione e fu ucciso in combattimento presso Auray.

Martirologio francescano: Nella Bretagna, il Beato Carlo De Blois, Duca di Bretagna e Confessore del Terz'Ordine, il quale anante sempre della Religione e della patria, superò con lo splendore delle virtù la gloria del casato. Il suo culto immemorabile ebbe l'approvazione e la conferma del Sommo Pontefice Pio X (1364).




Carlo di Blois; la cui storia occupa un capitolo ridotto nella storia della Guerra dei Cent’anni, era figlio di Guido di Chatillon, conte di Blois, e di Margherita, sorella di Filippo VI di Francia. Nato nel 1319, fu noto in gioventù per la bontà e il coraggio. Nel 1337 sposo Giovanna la Zoppa di Penthievre, nipote ed erede di Giovanni III, duca di Bretagna che, in vista del matrimonio, aveva nominato Carlo come erede, ma quando alla morte di Giovanni (1341) Carlo reclamò il ducato, dovette affrontare un rivale: Giovanni di Montfort, fratellastro del duca. Questo scatenò la lotta tra i due uomini, che continuarono a combattersi fino alla morte di Carlo: anche se né lui né la moglie risolsero il problema, come avrebbero invece potuto fare ritirandosi, Carlo s’offri di sistemare la questione personalmente in un duello. Al rifiuto del rivale, quando la guerra prosegui, fece il possibile per ridurne gli effetti sui sudditi. Dopo la presa di Nantes, per esempio, la sua prima azione fu di assicurarsi che i poveri avessero cibo a sufficienza e che i feriti fossero adeguatamente curati, e lo stesso avvenne dopo le battaglie di Rennes, Guincamp e cosi via.
Carlo, nel frattempo, fondo alcune case religiose affinché i monaci potessero pregare per la sua causa e per le anime di quelli che morivano nei combattimenti; si recò scalzo in pellegrinaggio al sepolcro di S. Ivo (19 mag.) a Tréguier per lo stesso scopo. Alcuni suoi seguaci pensavano che avrebbe fatto meglio a diventare monaco, e quando sospese l’assedio di Hennebont per permettere alle truppe di partecipare alla Messa, uno degli ufficiali protestò apertamente. Carlo gli rispose "Possiamo avere sempre città e castelli: se ci saranno portati via, Dio ci aiuterà a riaverli, ma non possiamo permetterci di perdere la Messa".
Alla fine, nonostante 1’aiuto ricevuto dal re di Francia, Filippo IV di Valois (1328-50), Carlo fu sconfitto da Giovanni di Montfort, con l'appoggio di re Edoardo d’Inghilterra (1327-77).
Era riuscito a resistere per un breve periodo, ma nel gennaio 1347, dopo la battaglia di Crécy e il sacco di Poitiers, fu sconfitto nella battaglia di La Roche-Derrien vicino a Tréguier, fatto prigioniero, e spedito in Inghilterra. La somma di denaro richiesta come riscatto fu cosi enorme che dovette trascorrere nove anni nella Torre di Londra prima di riottenere la libertà. Durante la prigionia scrisse una biografia di S. Ivo di Bretagna, mentre la pazienza e la devozione gli fecero guadagnare l’incondizionata ammirazione dei suoi carcerieri.
Finalmente, dopo aver conquistato la libertà, il 12 luglio 1363, accettò di dividere il ducato, ma sfortunatamente sua moglie non fu d’accordo, perciò Carlo infranse il patto, continuando a rivendicare la totalità del regno per altri nove anni, con alterne fortune. L’ultima battaglia avvenne ad Auray il 29 settembre 1364: davanti a Carlo vi era un esercito di soldati britannici capeggiati da Giovanni Chandos: Bertrando du Guesclin fu fatto prigioniero, e Carlo ucciso sul campo di battaglia, poi seppellito a Guincamp.
Furono riferiti miracoli avvenuti sul suo sepolcro, ed esisteva un movimento tenace che portava avanti la causa della canonizzazione, a dispetto delle proteste di Giovanni IV di Montfort, che temeva che ciò potesse danneggiare la sua posizione in Bretagna. Sembra che papa Gregorio XI (1370-78) avesse, infatti, autorizzato la canonizzazione, ma nella confusione causata dalla sua partenza da Avignone nel 1376, la bolla non fu mai scritta; nonostante questo il popolo continuò a venerarlo, e il culto fu confermato da papa S. Pio X (26 ago.) nel 1904.




Charles de Blois Chattilon, viene fatto prigioniero
al termine della battaglia di Roche Derrien nel 1347