giovedì 19 novembre 2020

Maria Luigia del Santissimo Sacramento, al secolo Maria Luigia Velotti, Terziaria francescana fondatrice delle Suore Adoratrici della Croce


2 settembre

Beata
Maria Luigia del Santissimo Sacramento
al secolo Maria Luigia Velotti

Terziaria francescana fondatrice delle Suore Adoratrici della Croce









Soccavo, Napoli, 16 novembre 1826 – Casoria, Napoli, 3 settembre 1886


Maria Luigia del Santissimo Sacramento (al secolo: Maria Velotti) nacque a Soccavo (Italia) il 16 novembre 1826. Rimasta orfana di entrambi i genitori all’età di quattro anni, venne accolta in casa di una zia, a Sirico, dove ricevette una educazione cristiana e un’elementare istruzione.A causa dell’invidia di alcuni parenti cominciò a essere maltrattata, finché una coppia di sposi senza figli, suoi vicini di casa, l’accolsero come una figlia. Nel 1853, dopo un intenso cammino spirituale, entrò nel Terz’Ordine Francescano, ricevendo l’abito e il nome di Maria Luigia Pascale del SS.mo Sacramento. L’anno successivo emise la professione religiosa e si ritirò in una casa di religiose nel quartiere Capodimonte di Napoli. Da questo momento visse particolari esperienze mistiche. Nel 1864 si trasferì presso le Suore Teresiane di Napoli, dove rimase quattro anni. Qui incontrò una ricca vedova, Eletta Albini, con la quale condivise un ideale di vita religiosa apostolica. Nel 1868, insieme ad altre giovani, diede inizio all’Istituto delle Adoratrici della Santa Croce. Dopo varie peregrinazioni, nel 1884, la Comunità trovò una casa a Casoria, dove si stabilì ed aprì anche una scuola per le ragazze esterne. In seguito alle malattie che l’accompagnarono per anni, la Serva di Dio morì a Casoria (Italia) il 3 settembre 1886.








Maria Luigia Velotti    beatificata  a  Napoli sabato 26  settembre 2020  — è  una  singolare  figura di  quella  stagione  di santità  fiorita nel  corso dell’Ottocento nella  Chiesa di Napoli, a  cui contribuì in  maniera efficace azione  pastorale  del  venerabile  cardinale Sisto  Riario  Sforza,  arcivescovo  negli  anni 1845-1877.  La vicenda umana della nuova beata  si  dispiega  negli  ambiti  più  umili della  scala  sociale. 

I casali  di  Soccavo,  Sirico di Nola,  Capodimonte, Miano, e infine  la  cittadina  di  Casoria,  furono  le  tappe che  segnarono  la  modesta  geografia  della sua  vita.  Mentre  san Ludovico  da  Casoria, che  pure  fu  suo  confessore,  coinvolgeva nella  sua  vulcanica  opera  caritativa  i  più noti personaggi del  mondo culturale, politico  ed  ecclesiale  del  suo  tempo  e  santa Caterina  Volpicelli  si  adoperava  a  diffondere   con   ardore   l’Apostolato   della   preghiera  e  la  devozione  al  Sacro  Cuore  di Gesù  a  partire  dai  più  prestigiosi  salotti della  borghesia  napoletana,  Maria  Luigia Velotti  quasi  in  punta  di  piedi  avviava  la sua  opera  di  evangelizzazione  e  di  promozione  umana  a  favore  delle  fanciulle  e  delle  donne  del  popolo,  dopo  aver  vissuto lunghi  anni  ritirata  dal  mondo,  nella  semplice  condizione  di  terziaria  francescana.

Maria Velotti era nata a Soccavo, villaggio alle porte di Napoli, il 16 novembre 1826.  All'età di quattro anni, orfana di entrambi i genitori,  fu  accolta  dalla  zia  materna a Sirico di Nola. Qui trascorse un’infanzia  felice,  finché  il  germe  dell’invidia non venne a deteriorare la  convivenza. Parenti  malevoli, temendo  di essere  privati dell’eredità, istigarono la  zia, nubile e possidente,   contro   la   nipote,   dipinta   come una  ragazza  fannullona  e  incapace.  Alle proibizioni  e  alle  angherie  che  ne  seguirono,  Maria  rispose  con  atteggiamento  umile  e  sottomesso,  rifugiandosi  nella  preghiera.  In  questa  via  di  umiltà  e  di  sofferenza, privata  una  seconda  volta  degli  affetti  familiari,  Maria progredì  nel  cammino di  fede.  

Risale  al  1849  l’incontro  col  padre  Filippo Antonio da  Domicella, frate minore, che  la orientò  definitivamente  verso la  spiritualità francescana. Il  2 febbraio 1853 nel convento  di  San  Giovanni in  Palco  a  Taurano  di  Nola,  la  beata  ricevette  l’abito  del terz’ordine  francescano  e  assunse  il  nome di   Maria   Luigia   Pascale   del   Santissimo Sacramento.   L’anno   successivo,   professò la regola.  

Già da  tempo si  era ritirata  a vivere  presso  una  coppia  di  anziani  coniugi che  la  consideravano  come  una  figlia.  Nella  loro  casa,  poteva  adempiere  tranquillamente  le  pratiche  di  pietà,  vivendo  nella forma  allora  abituale  nel  Meridione  d’Italia,  della  monaca  di  casa. 

A  partire  dal  mese  di  luglio  1854  ebbe inizio  una  nuova  tappa  della  sua  vita,  contraddistinta    dall'esperienza    comunitaria. Su  consiglio  del  confessore,  l’umile  terziaria  di  Sirico  chiese  di  essere  accolta  nel "ritiro"  fondato   a  Capodimonte   da   Maria Michela   Russo.   Poi   dal   1864   passò   nel “conservatorio” delle  Teresiane  della  Torre, alla salita  San Raffaele di Materdei  in Napoli,  dove  stette  due  anni.  Queste  forme di   vita   religiosa,   ancora   molto   diffuse nell'Ottocento,  furono  il  mezzo  con  cui  il Signore  andò  preparandola  a  quello  che sarebbe  stato  il  suo  compito  di  fondatrice di una nuova  comunità francescana. Infatti  Maria  Luigia,  oltre  l’intensa  vita  di  preghiera,   avvertiva   il   bisogno   di   aprirsi   a una  dimensione  apostolica  più  attiva,  per rispondere   efficacemente   alle   emergenze sociali  del  suo  tempo.  

Con  la  sua  prima compagna,   Elisabetta   Albini,   che   aveva conosciuto  presso  le  Teresiane,  nel  1868 Maria  Luigia  si  trasferì  nel  casale  di  Miano,  nelle  vicinanze  del  convento  dei  Frati minori.  Qui,  sotto  la  guida  del  venerabile padre  Michelangelo  da  Marigliano,  le  due donne  svilupparono  un  umile  ma  intenso apostolato  tra  la  popolazione.  Intorno  al 1870,  ritornarono  a  Napoli  dove  presero  in affitto  una  casa  nel  quartiere  di  Materdei per  iniziare  ad  accogliere  bambine  orfane, bisognose  di  assistenza.  Fu  questo  il  periodo  in  cui  si  intensificarono  i  rapporti spirituali   con   san   Ludovico   da   Casoria, che  spesso  celebrava  la  messa  per  la  piccola  comunità.  

Col  tempo  il  raggio  d’azione di  Maria  Luigia  si  estese  anche  a  ragazze e  a  donne  desiderose  di  vivere  ritirate  dal mondo.  Con  l’arrivo  di  nuove  vocazioni,in  questo  contesto  spirituale  e  apostolico, negli   anni   1877-1879   nacquero   le   suore Francescane  adoratrici  della  Santa  Croce. Il  venerabile  Bernardino  da  Portogruaro, ministro  generale  dei  Frati  minori,  in  visita   a   Napoli,   conobbe   personalmente   la madre  Maria  Luigia,  ne  divenne  un  sincero   estimatore,   incoraggiò   gli   umili   inizi della  fondazione,  riconoscendovi  il  dito  di Dio  e  l’autentica matrice  francescana. 

Con la  scelta  del  titolo  dell’istituto  la  fondatrice  intendeva  esprimere  la  sua  speciale  devozione  alla  passione  del  Signore  e  l’ideale  di  onorare  la  Croce  con  una  perfetta donazione  di  carità.  La  spiritualità  della beata   affonda   infatti   nella   più   genuina scuola  francescana  dove  la  contemplazione affettiva  trova  il  suo  principale  riferimento nel  libro  della  Croce.  Fin  da  giovane  madre  Maria  Luigia  fu  peraltro  favorita  da singolari doni  mistici che la  resero partecipe  dei  dolori  della passione  di  Gesù.  Inoltre si manifestarono  in lei estasi, bilocazioni,  scrutazione  dei  cuori,  guarigioni,  carismi  che  seppe  custodire  nell'umiltà  e  nel nascondimento,  senza  suscitare  clamore. 

Madre  Maria  Luigia  fu  una  donna  del popolo  sempre  attenta  ai  bisogni  degli  ultimi.  La  sua  specifica  missione,  dal  momento  che  non  poteva  attendere  ad  attività   esterne   perché   malata nel   fisico,   fu quella  di  attendere  all’accoglienza  di  numerose  persone  che  quotidianamente  le  facevano  visita  per  ottenere  guida,  conforto e  sostegno  spirituale.  Benché  illetterata,  la beata  fu  amabile  consigliera  capace  di  dispensare  a  tutti  con  semplicità  la  sapienza evangelica   che   apprendeva   all’incessante contemplazione  del  mistero  della  Croce.

Nel  1884  madre  Maria  Luigia  stabilì  la sede  del  suo  istituto  a  Casoria,  in  quello che  fu  detto  il  “ritiro  di  Santa  Maria”, adiacente la casa  natale di padre Ludovico da  Casoria.  Di  lì  a  poco  anche  santa  Maria  Cristina  Brando  e  santa  Giulia  Salzano,  che  pure  conobbero  e  frequentarono  la beata,  eleggevano  la  cittadina  campana  a centro di  irradiazione delle loro  opere. Intanto  le  sue  condizioni  di  salute  —  che  fin dal  1880  la  costringevano  alla  sedia  —  si aggravarono.   Nella   serena   attesa   dell’incontro  con il  Signore, madre  Maria Luigia si  spense  il  mattino  del  3  settembre  1886.

La  sua  memoria  restò  in  benedizione  per cui  nel  1927  si  avviò  presso  la  curia  ecclesiastica  di  Napoli  il  processo  informativo per  la  sua  beatificazione.  La  serva  di  Dio fu  dichiarata  venerabile  il  21  gennaio  2016.  

p. Giovangiuseppe Califano 
*Postulatore  generale  dell'ordine dei  Frati  minori