domenica 3 maggio 2020

PER CONOSCERE GIUSEPPINA BERETTONI terziaria francescana e domenicana, poi Missionaria della Regalità




21 gennaio
Serva di Dio
GIUSEPPINA BERETTONI
Vergine, maestra
Terziaria francescana e domenicana
poi, Missionaria della Regalità



Roma, 6 agosto 1875 - 17 gennaio 1927


Figlia di un impiegato dello Stato pontificio, ebbe un’infanzia difficile visto che la presa di Roma del 1870 aveva creato condizioni di difficoltà economiche per gli impiegati. Visse perciò sempre povera adattandosi ai lavori più umili pur essendo maestra d’infanzia. Sentì molto presto la vocazione alla consacrazione a Dio, ma i vari tentativi per entrare in un Ordine religioso fallirono tutti. Divenne, caso rarissimo, terziaria domenicana e contemporaneamente terziaria francescana.
Visse la sua consacrazione come Missionaria della Regalità di Cristo di Roma, nell'istituto secolare fondato da p. Gemelli e Armida Barelli. Aderì a varie associazioni cattoliche laicali, ma si impegno soprattutto nell’Azione Cattolica.
Ebbe fin da giovane vari fenomeni mistici: dall’estasi alla bilocazione, ma anche molte vessazioni demoniache. Tutta la sua intensa vita di unione con Dio e tali fenomeni erano conosciuti da pochi, mentre la sua vita al servizio dei poveri e degli ammalati nel corpo e nello spirito era nota a molti. 
La Berettoni si prodigava senza fare distinzione di persone e la si ritrovava nelle scuole di periferia come maestra dei più poveri, e nelle case di prostituzione o nelle case della borghesia romana.
La sua vita mistica e ampiamente descritta nelle relazioni frequenti impostele dal p. Blat, il suo direttore spirituale, famoso teologo domenicano. Vi si colgono un amore ardente all’eucaristia, centro della sua vita, e un’intensa vita apostolica scaturita dallo scambio dei cuori con Cristo, di cui fu favorita: le mozioni della grazia trovavano in lei faticosa ma immediata corrispondenza, grazie all’intensa unione d’amore con il Cristo, centro della sua vita mistica. (M.R. Del Genio)








PER CONOSCERLA MEGLIO

Giuseppina Berettoni (1875-1927) è una grande apostola laica, nata a Roma, figlia d' un impiegato marchigiano. Esempio fulgido di operosità, tanto da essere definita da chi la onosciuta bene "attivista sbarazzina di Cristo", fu però soprattutto una grande mistica.
 La sua missione oggi, consiste nel far comprendere la presenza di Dio onnipotente e misericordioso fra noi, operatore di miracoli attraverso umili strumenti umani quali Giuseppina Berettoni. Giuseppina fa palese Dio a chi Lo cerca, ma specialmente a chi non lo cerca. Attraverso la sua mediazione, coloro che sono lontani dalla fede riescono a credere: Dio c'è, e opera con onnipotenza.
ln una società in cui l'umanità sembra aver perduto il senso del soprannaturale e della maestà divina, Giuseppina Berettoni ha una missione del tutto particolare. Giuseppina non è ancora canonizzata, ma è certamente una grande Santa, ed è molto venerata. Attraverso la sua intercessione molte sono le grazie che si ottengono.

Per chi volesse approfondirne la figura c'è un blog curato dal Centro Giuseppina Berettoni "clicca qui" e inoltre c'è un Sito a lei dedicato  "clicca qui" che, oltre ad una nutrita galleria fotografica, contiene pubblicazioni on line.


CAUSA

La causa è seguita dalla Postulazione Generale dei Frati Minori
Per contatti scrivere a Centro Giuseppina Berettoni - via Merulana 124 - Roma



BIOGRAFIA

Nata a Roma da genitori profondamente cristiani, Giuseppina Berettoni riceve a otto anni la prima S, Comunione. Entra presto nell'Associazione delle Figlie di Maria, e a nove anni emette il voto di verginità e rinuncia al mondo - come scrive lei a dieci anni - "perché vi domina una spirito apertamente contrario a quello di Gesù". Promette pure di non negare nulla di quanto le verrà chiesto nel nome di Gesù e di Maria.
Dopo alcune esperienze come novizia negli lstituti religiosi, realizza la sua vocazione all'apostotato laico nel mondo attraverso I'impegno dei consigli evangelici, quasi anticipando in se stessa I'esperienza e la missione specifica degli lstituti secolari. Si offre vittima al Signore per i Sacerdoti e per le Persone Consacrate. Diventa terziaria sia domenicana sia francescana, cosa non rara prima del Concilio Vaticano II. Sarà Maestra delle novizie presso la Fraternità S. Antonio di via Merulana i Roma, attore della Causa di beatificazione.

Vive sempre povera, e con il voto di obbedienza, sotto la guida di esperti Direrettori spirituali, segue e imita più da vicino il cristo obbediente fino alla morte.
Dalla sua offerta totale fiorisce il dono di una feconda maternità spirituale, che la rende "una impegnatissima missionaria laica... apostola dall'orazione altissima,e dalla sconfinata fiducia in Dio" (P. Mondrone S. J.). "Tutte le mie forze - come lei ci attesta - tutta la mia vita voglio spendere per far conoscere Gesù al popolo cristiano". Ed è quanto ella attua con una gioiosa dedizione ad ogni opera di bene.
Si prodiga con i piccoli negli asili (è stata maestra presso l'Asilo Savoia) e nelle case; suscita tra i giovani numerose vocazioni ai Seminari e ai Noviziati religiosi; collabora generosamente con I'insegnamento della religione nelle parrocchie e nelle scuole; completa il suo multiforme apostolato negli ospedali e nelle case, ove avvicina i lontani, aiuta i bisognosi ed abbandonati, assiste i malati e i moribondi. E' soprattutto con loro che ella sente divampare tutta la sua carità, attinta dall'Eucaristia. Maturano così, per i singoli e per le famiglie, quali frutti meravigliosi, i consigli più indovinati ed efficaci, che persuadono anche i cuori più induriti, e gli aiuti di ogni genere che tutti da lei spermentano.

Si può dire, riassumendo, che la sua vita è come una tela tmirabile, intessuta di opere della più squisita caritàcristiana " (da "L'Oss. Romano", 21 gennaio 1927). Giuseppina Berettoni conclude la sua esisistenza a 52 anni, il 17 gennaio 1927, pochi minuti dopo aver ricevuto la S. Comunione nella basilica di S. Maria Maggiore: cioè all'ombra della Madonna, proprio là dove battezzata e come aveva vissuto.


GIUSEPPINA BERETTONI
TERZIARIA FRANCESCANA E DOMENICANA



Nell'ambito del francescanesimo l'istituzione del terz'ordine francescano rappresentò, fin dalle origini,

una novità importante sotto l'aspetto sociale e spirituale, in quanto si offriva ai laici, che non potevano abbandonare il mondo, un tipo di vita di preghiera, di carità e di penitenza, che veniva incontro alle loro esigenze di perfezione e di ritorno al Vangelo.

L'ideale proposto da san Francesco ha entusiasmato e continua ad affascinare molti proprio per la ricchezza di contenuti che propone a chi intende mettersi alla sequela Christi anche rimanendo nel mondo, senza abbracciare la vita strettamente religiosa. La spiritualità francescana ha conquistato anche Giuseppina che, nonostante avesse una guida spirituale domenicana, conservò sempre lo spirito di Francesco, pur attingendo alle fonti della spiritualità di Domenico.

In questa breve sintesi vedremo come la nostra apostola abbia amato il terz'ordine francescano e quale contributo abbia dato alla propagazione del movimento, nella Roma del primo Novecento.

L'appartenenza al movimento francescano risale al settembre 1894: Giuseppina s’iscrive al gruppo della Chiesa di Sant'Antonio di Via Merulana e, nel novembre 1922, riceve l'incarico di Maestra delle novizie, ruolo che espletò mirabilmente per il suo sistema di formazione.

Al tal riguardo è stato detto, in più testimonianze, che era “veramente una brava, esemplare e buona Maestra”, cara a tutte le consorelle del gruppo. Insegnava con l'esempio della sua vita: con dolcezza, fermezza e carità. Si mostrava comprensiva, ma all'occorrenza anche intransigente. Esigeva diligenza, zelo e soprattutto carità fraterna fra le consorelle. Quando teneva le istruzioni alle novizie in formazione, era nel pieno delle sue funzioni e svolgeva il suo compito con intelligenza e precisione, sempre pronta all'obbedienza, non venendo mai meno ai doveri richiesti dalla Regola del terz'ordine. Le novizie l'ascoltavano con grande attenzione e profitto.

Con scrupolo preparava le sue lezioni e con obiettività dava il suo parere sulle ammissioni delle postulanti o sulle loro vestizioni. Riteneva che, se non erano coscienti dei loro doveri e disposte a compiere quanto la Regola francescana richiede, non potevano entrare a far parte, a tutti gli effetti, della famiglia francescana.

Nella Congregazione romana del terz'ordine c'era un gruppo di infermiere che avrebbe dovuto prestare servizio qualora si fosse presentato il caso di qualche infermo povero o privo di assistenza familiare.

Giuseppina era sempre pronta ad assicurare la sua presenza per l'assistenza ai malati ed era contenta di sostituire quelle infermiere che, per cause impreviste, non potevano rendersi disponibili. Quante veglie notturne, quante assistenze ha prestato al letto di moribondi, dopo giornate di estenuante lavoro... e tutto per amore e per la gioia di convertire e salvare tanti peccatori. Inoltre era proprio lo spirito francescano che la spingeva a prodigarsi, in maniera incondizionata, per il prossimo che soffriva, che aveva bisogno di sollievo, di conforto, per non aumentare l'angoscia della fine.

Quando era al capezzale degli infermi, con tanta serenità, aveva per loro espressioni di incoraggiamento perché si preparassero al viaggio più importante della vita: tornare alla Casa del Padre.

Il suo amore francescano, umile e paziente, per Dio e per le anime, era il segreto che ha animato le sue opere nel terz'ordine, tanto da essere ricordata come “madre, maestra, sorella, amica”, sempre pronta a illuminare, consolare, amare, salvare!
Giuseppina appartenne anche al terz'ordine domenicano nel quale, però, non svolse attività di rilievo, come nella famiglia francescana. Si deve alla formazione domenicana se poté esercitare il suo ministero di catechista e di “predicatrice”.
(Letizia Li Donni)



PREGHIERA




SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo,

fonte inesauribile di Santità,
noi Ti ringraziamo per i doni grandi che hai elargito alla Tua Serva fedele Giuseppina Berettoni.
Ti ringraziamo perché le hai concesso anche per i meriti della Vergine SS.ma 

di far fruttificare questi doni, sia nella preghiera ardente, 
come nell’attività apostolica incessante, per la Tua gloria e per la salvezza delle anime.

Se piace alla Tua infinita Maestà e torna al bene di tutti noi, 
Ti preghiamo di glorificarla, gà su questa terra, concedendoci per sua intercessione, 
la grazia che andiamo implorando con grande fiducia…

Tre Pater, Ave, Gloria




Con approvazione ecclesiastica

____________________________________________________________