mercoledì 4 novembre 2020

SAN GUIDO MARIA CONFORTI vescovo, terziario francescano e fondatore dei Saveriani


5 novembre

SAN
 GUIDO MARIA CONFORTI
vescovo e fondatore dei Saveriani
del Terz'Ordine di San Francesco
Francescano secolare - OFS





Vescovo di Parma e Fondatore della Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere, 
da buon pastore, sempre vegliò in difesa della Chiesa e della fede del suo popolo  
e fu spinto da sollecitudine per l’evangelizzazione dei popoli




Parma, 30 marzo 1865 - 5 novembre 1931


La missione ad gentes non è compito per pochi addetti, ma un mandato preciso che investe ogni battezzato e ogni espressione della vita di fede nel mondo: gruppi, associazioni, parrocchie, diocesi, congregazioni. San Guido Maria Conforti è stato uno dei testimoni più preziosi di questa chiamata universale. Nato a Parma nel 1865 era diventato prete a 23 anni e aveva coltivato il sogno della missione, reso difficile però dalle sue precarie condizioni di salute. Nel 1895 fondò la Congregazione di San Francesco Saverio per le missioni estere ma il viaggio del primo gruppo in Cina nel 1899 finì nel sangue a causa della rivolta dei Boxers. Nel 1902 Conforti divenne arcivescovo di Ravenna, ma dovette lasciare la diocesi per la malattia. Nel 1907 divenne vescovo di Parma, che guidò fino alla morte nel 1931. (Matteo Liut)




Martirologio Romano: A Parma, beato Guido Maria Conforti, vescovo, che, da buon pastore, sempre vegliò in difesa della Chiesa e della fede del suo popolo e, spinto dalla sollecitudine per l’evangelizzazione dei popoli, fondò la Pia Società di San Francesco Saverio.




BIOGRAFIA




Guido Maria Conforti nasce a Ravadese (Parma) il 30 marzo 1865. Lo stesso giorno viene battezzato. A 11 anni entra in seminario. Una malattia con manifestazioni di tipo epilettico fa ritardare l’ordinazione sacerdotale. Nel frattempo viene nominato vicerettore del seminario, dimostrando notevoli doti di educatore, ma soprattutto orientando i giovani alla santità con la testimonianza di una vita vissuta nella luce della fede. Riacquistata la salute, nel 1888 viene ordinato presbitero. Giovanissimo sacerdote, gli viene conferito l’incarico di “Direttore della Pia Opera della Propagazione della Fede”. Non ancora trentenne è chiamato a ricoprire l’ufficio di Vicario Generale. E' anche compositore di musica sacra e organista. Il famoso inno Mira il tuo popolo, o bella Signora è una sua composizione.

Non avendo potuto seguire, per ragioni di salute, la vocazione missionaria alla quale si sentiva chiamato, nel 1895 fonda la Pia Società di S. Francesco Saverio per le Missioni Estere (Missionari Saveriani) con lo scopo unico ed esclusivo della evangelizzazione dei non cristiani. Nel 1899 invia i primi due missionari in Cina, seguiti negli anni da tanti altri.

Nel 1902, a soli 37 anni, viene chiamato da Papa Leone XIII a reggere l’Arcidiocesi di Ravenna. Per essere totalmente ed esclusivamente donato a Cristo e consacrato senza riserve al bene delle anime, il giorno della consacrazione episcopale emette i voti religiosi perpetui. Per due anni spende tutte le sue energie per il bene della diocesi, ma la salute non regge. Per senso di responsabilità verso il gregge a lui affidato, presenta le dimissioni che il Papa Pio X accetta. Ritorna quindi al suo Istituto dove si dedica alla formazione dei suoi allievi missionari.

Ristabilitosi in salute, nel 1907 il Papa gli chiede di reggere la Diocesi di Parma. Per oltre 24 anni egli ne è il buon pastore. Promuove l’istruzione religiosa, fino a farne il punto capitale del suo impegno pastorale; istituisce scuole di dottrina cristiana in tutte le parrocchie; prepara catechisti e catechiste con appositi corsi di cultura religiosa e di pedagogia dell’insegnamento e, primo in Italia, celebra una settimana catechetica. Affrontando fatiche e disagi senza numero, compie quattro volte la visita pastorale recandosi fino nelle più piccole parrocchie. Una quinta visita pastorale è interrotta dalla morte. Celebra due sinodi diocesani, istituisce e promuove le associazioni cattoliche, la buona stampa, le missioni al popolo, Congressi Eucaristici, Mariani e Missionari, Convegni di Azione Cattolica. Cura in modo singolare la formazione del clero non meno che quella dei laici.

Nulla trascurando del suo servizio pastorale alla diocesi, si prodiga per l’annuncio del Vangelo ai non cristiani, sia attraverso la cura della Famiglia missionaria da lui fondata e di cui è Superiore generale, che appoggiando ogni iniziativa di animazione missionaria in Italia. Nel 1916 collabora alla fondazione dell’Unione Missionaria del Clero, di cui è il primo presidente per dieci anni. Nel 1928 egli stesso si reca in Cina, in visita ai suoi missionari e alle cristianità loro affidate.

Dal sito della Congregazione per le cause dei santi



Alcuni frame dalla cerimonia di canonizzazione
celebrata da Papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2011


Spiritualità
La caratteristica principale della sua spiritualità è Cristo, centro di ogni suo pensiero e affetto e motto del suo episcopato: "In omnibus Christus". Realizza l’unione con Cristo soprattutto nella celebrazione della Messa e nell’adorazione del Santissimo Sacramento dove passa lunghe ore, e a volte intere notti, steso per terra. Si immerge cosi profondamente nella preghiera da non avvertire quanto avviene intono a lui e non accorgersi del tempo che passa. Ha una fiducia illimitata nella divina provvidenza: in tutte le circostanze, anche le più dolorose, sa scorgere la mano del Signore che ci ama immensamente. Grande zelo per la salvezza delle anime. Apostolo del catechismo, dice con insistenza ai suoi sacerdoti: "Catechismo, catechismo, catechismo!». Si mortifica usando strumenti di penitenza ma soprattutto dominando completamente il suo carattere esuberante.

Epilogo
Pur sentendo la morte vicina, inizia la quinta visita pastorale. Spesso si accomiata dai fedeli con queste parole: "Non ci rivedremo più in questo mondo. Ci rivedremo in cielo".
Il 25 ottobre 1931, dopo una funzione religiosa, torna rapidamente in episcopio per una forte cefalea: viene diagnosticata un’embolia cerebrale con emorragia. Chiede e riceve gli ultimi sacramenti. 
Scrive Augusto Luca: "Mons. Conforti volle che lo rivestissero, del rocchetto, della stola e che gli mettessero al dito l’anel1o: voleva accogliere i1 suo Re con le insegne del suo servizio: era stato un servo fedele!"
Sul letto di morte il Santo istruisce i suoi figli spirituali con queste parole: "Dio, nel1’ultimo dei giorni, non ci chiederà se avremo compiuto opere grandi, se avremo fatto parlare di noi nel mondo, ma bensì se avremo adempiuta la sua volontà nello stato e nella condizione di vita in cui ci ha collocati". Alle ore 12:00 del 5 novembre le sue condizioni precipitano; dice alla nipote Adele che gli e accanto: "Vado col Re dei re». Sono le sue ultime parole. Si addormenta nella pace del Signore alle ore 13:53, a 66 anni.
Durante la Messa esequiale monsignor Cazzani, vescovo di Cremona, affema: "E' un funerale questo o un trionfo? E il funerale di un uomo caduto sotto la falce della morte o e il trionfo di un santo esaltato alla gloria del cielo?".
E' beatificato nel 1996 e canonizzato nel 2011. I suoi resti mortali sono venerati a Parma, nella sede dei Missionari Saveriani. (Luigi Luzi) (1)

(1) I Santi del giorno ci invitano a vivere e a morire, ed. Shalom, Camerata Picena (AN), sid