Beato
ANACLETO GONZALEZ FLORES
MARTIRE
Francescano secolare
Tepatitlán (Jalisco), Messico, 13 luglio 1888 - Guadalajara, Messico, 1° aprile 1927
Anacleto González Flores per i messicani è «il maestro Cleto», il leader politico tra i più noti e attivi tra il 1915 e il 1927, fondatore dell’Associazione cattolica della gioventù messicana di Guadalajara e dell'Unione Popolare. Ma anche il «Gandhi messicano», perche durante la guerra civile (1926-1929) propugna il pacifismo e la lotta non violenta. Nasce il 13 luglio 1888, secondo di dodici figli di una famiglia povera di Tepatitlán, Jalisco. Ragazzino, fallita l’esperienza del seminario, si dedica a vari lavori prima di conseguire, nel 1921 la laurea in Giurisprudenza. Cristiano convinto e iscritto all’Ordine francescano secolare, si impegna subito in una strenua battaglia in difesa della fede cattolica e della religiosità del popolo messicano. Opera per la quale nel 1925 Pio XI gli consegna la Croce «Ecclesia et Pontifice» (1). Anacleto non vorrebbe coinvolgere l'Unione Popolare nella lotta armata, quando la Lega nazionale per la difesa della libertà religiosa dichiara guerra al Governo di Calles, avversario accanito e feroce persecutore dei cristiani. Ma l'assassinio di quattro amici dell'associazione cattolica della gioventù messicana, lo inducono a imbracciare le armi, pur continuando a sostenere la non violenza. Per tale scelta il 31 marzo 1927 viene arrestato, con l’accusa di omicidio, condannato a morte e il giorno successivo ucciso assieme a tre compagni. (Bibbia francescana)
Patrono dei Laici messicani
Causa: La causa di Anacleto e dei suoi tre compagni fu compresa in un elenco di potenziali martiri della diocesi di Guadalajara, con lui come capogruppo. Oltre a loro, erano annoverati altri quattro laici, ovvero Ezequiel Huerta Gutiérrez, Salvador Huerta Gutiérrez, Luis Magaña Servín e Miguel Gómez Loza.
L’inchiesta diocesana fu aperta il 15 ottobre 1994 e chiusa il 17 settembre 1997; il nulla osta dalla Santa Sede venne il 16 dicembre 1994. Il decreto di convalida degli atti dell’inchiesta fu emesso il 21 maggio 1999.
La “Positio super martyrio”, consegnata nel 2003, fu esaminata il 15 maggio 2004 dai Consultori teologi della Congregazione delle Cause dei Santi e dopo un mese, il 15 giugno 2004, dai cardinali e dai vescovi membri della stessa Congregazione. Il 22 giugno 2004, il Papa san Giovanni Paolo II ha autorizzato la promulgazione del decreto per cui Anacleto e gli altri sette laici potevano essere dichiarati martiri.
La loro beatificazione è stata celebrata il 20 novembre 2005, sotto il pontificato di Benedetto XVI, nello Stadio Jalisco di Guadalajara. Nella stessa celebrazione sono stati beatificati altri nove martiri uccisi nella stessa persecuzione religiosa. Tra di essi, l’adolescente José Sánchez del Río, che sulla tomba di Anacleto chiese la grazia di affrontare a sua volta il martirio (è poi stato canonizzato nel 2016).
I resti mortali del Beato Anacleto sono venerati nel Santuario della Madonna di Guadalupe a Guadalajara. (don Fabio Arduino)
video by Radio Cristo Rey
IN PREGHIERA
Il Beato Anacleto Gonzalez è il patrono dei laici messicani. Puoi chiedergli di pregare per lui se sei un laico in Messico o proveniente dal Messico. Puoi anche chiedergli di pregare per un laico messicano che conosci.
Il beato Anacleto Gonzalez può anche essere un grande intercessore per i cristiani che soffrono persecuzioni per la loro fede oggi, poiché ha sopportato una grande persecuzione per la sua fede e alla fine è stato martirizzato. Puoi chiedergli di pregare per te se sei perseguitato per la tua fede, oppure puoi chiedergli di pregare per qualcuno che conosci che è perseguitato per la sua fede.
FRASI
«Con una presenza costante qui, dove si
lotta con il pensiero, la parola, la stampa, i libri, l’insegnamento, la scuola, l’organizzazione... In ciascun ambito della
vita, arriveremo a essere non per noi stessi, non per la nostra
vanità o per i nostri personali interessi, ma perché regni Cristo ovunque».
[Al compagno di prigione Luis Padilla, che avrebbe voluto confessarsi] «No, fratello, non è più l'ora di confessarsi, ma di chiedere perdono e di perdonare. È un Padre e non un giudice che ti attende. Il tuo stesso sangue ti purificherà».
[Dopo aver subito la tortura, rivolto al capo dei suoi aguzzini, Ferreira] «La perdono di cuore, presto ci rivedremo dinanzi al Tribunale Divino, lo stesso giudice che mi giudicherà, sarà il suo giudice, allora lei troverà, in me, un intercessore presso Dio».
[Ultime parole] «Io muoio, ma Dio non muore. Viva Cristo Re!Yo muero, pero Dios no muere. ¡Viva Cristo Rey!».
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note
(1) La Croce Pro Ecclesia et Pontifice è un'onorificenza della Santa Sede che viene conferita a chi si distingue per il suo servizio alla Chiesa e al Papa. Il suo nome latino significa "per la Chiesa e per il Papa". Fu introdotta da Papa Leone XIII il 17 luglio 1888.