giovedì 14 maggio 2020

PER CONOSCERE SANTA MARGUERITE BAYS


 27 giugno
SANTA MARGUERITE BAYS
Francescana secolare




La Pierraz, Svizzera, 8 settembre 1815 – Siviriez, Svizzera, 27 giugno 1879



Marguerite Bays nacque l’8 settembre 1815 a La Pierraz di Siviriez nel Cantone di Friburgo (Svizzera). Verso i 15 anni fece un apprendistato come sarta, mestiere che esercitò per tutta la vita. Di fede ardente fin da bambina, non si sentì chiamata alla vita religiosa, ma a rimanere nubile al servizio del prossimo, come catechista, aiuto per i malati della parrocchia e sostegno per la propria famiglia che attraversò vicende dolorose: un suo fratello finì per un periodo in carcere, il matrimonio di una sorella sfociò in una separazione mentre un’altra sorella era una ragazza madre. Nel 1860 il fratello Claudio, colui che dirigeva la fattoria di famiglia, sposò una delle domestiche di casa, Josette, che non nascose una forte avversione verso Margherita. Al contrario Margherita continuò a servire la famiglia sopportando con carità le ingiurie. Il suo atteggiamento portò alla fine la cognata a riconoscere i propri torti. Con grande zelo Margherita si dedicò all’istruzione religiosa sia dei bambini, insegnando loro il catechismo e formandoli alla vita morale e religiosa, sia delle giovani ragazze, preparandole alla futura condizione di spose e madri. Colpita da un cancro a poco meno di 40 anni, pregò il Signore che la guarisse ma che l’associasse pur sempre alla sua Passione. La guarigione inspiegabile avvenne l’8 dicembre nel 1854, in concomitanza con la proclamazione del dogma dell’Immacolata concezione da parte del beato Pio IX. Da allora per la Bays iniziarono altre sofferenze ed esperienze mistiche: rimaneva immobilizzata a letto con estasi ogni venerdì alle 15 e per tutta la Settimana Santa. Sulle sue mani, i piedi e il costato apparvero le stimmate, fenomeno che la Bays prima cercò di nascondere, poi lo rivelò al vescovo e sul quale ci fu un’indagine medica che attestò l’origine misteriosa delle ferite. Secondo il suo desiderio morì nella festa del Sacro Cuore, il 27 giugno 1879.
E' stata beatificata nel 1995 da Papa Giovanni Paolo II e canonizzata nel 2019 da Papa Francesco.



Martirologio Romano: Nel territorio di Friburgo in Svizzera, beata Margherita Bays, vergine, che, esercitando in famiglia il mestiere di sarta, si adoperò con tutta se stessa per i molteplici bisogni del prossimo senza mai trascurare la preghiera.





  • PREGHIERA DI MARGHERITA

Vittima santa, attiratemi a Voi,
cammineremo insieme.

E' giustoche io soffra con voi

Mon guardate le mie esitazioni:
chhe io compia nel mio corpo
quello che manca ai vostri dolori

Abbraccio la croce, voglio morire con voi

Nella piaga del vostro Sacro Cuore bramo
rendere il mio ultimo respiro





SANTA MARGUERITE BAYS

Prodigiosamente si fusero in questa laica terziaria francescana, alcune caratteristiche, che sono state il distintivo di altre sante donne dell’Ottocento cattolico (come s. Maria Francesca delle Cinque Piaghe, la beata Anna Caterina Emmerick, e soprattutto come s. Gemma Galgani).

Margherita Bays nacque l’8 settembre 1815 a La Pierraz, paesello della parrocchia di Siviriez nel Cantone di Friburgo (Svizzera), seconda di sette figli. Dotata di vivacità e di un’intelligenza eccezionale, frequentò per tre-quattro anni la scuola di Chavennes-les-Forts; imparando a leggere e scrivere; sin da bambina dimostrò particolare inclinazione alla preghiera, per cui smetteva di giocare con le compagne e si ritirava nel silenzio. Verso i 15 anni fece un periodo di apprendistato come sarta, mestiere che esercitò per tutta la vita sia a domicilio, sia presso famiglie del vicinato, retribuita a giornata.

Margherita scartò la possibilità di diventare una religiosa, preferendo rimanere nubile e santificarsi in seno alla sua famiglia e presso la sua parrocchia, dove praticamente rimase per tutta la vita. I tre fratelli e le tre sorelle, le erano profondamente affezionate, e lei cucendo e facendo i lavori di casa, creò con loro un’atmosfera di buon umore e di pace.
Ma dopo il matrimonio del fratello maggiore, dovette sopportare l’ostilità e l’incomprensione della cognata, divenuta padrona di casa al suo posto. All’atteggiamento scontroso e villano della cognata Josette, che fra l’altro le rimproverava il tempo passato in preghiera o a lavorare in tranquillità col cucito, mentre lei sgobbava duro nei lavori dei campi, Margherita per lunghi 15 anni oppose un silenzio e una pazienza, frutto di una carità, che suscitava l’ammirazione di quanti la circondavano.

Il suo agire servizievole e il sopportare le ingiurie ricevute, portò alla fine la cognata a riconoscere i propri torti e Margherita con grande carità cristiana, l’assistette anche sul letto di morte.

Assisteva alla celebrazione della Messa ogni giorno e ciò costituiva “il sommo della sua giornata”; viveva costantemente nella presenza di Dio e alimentava questo sentimento con una costante preghiera. Dedicò il suo tempo all’apostolato attivo fra i bambini; visitava gli ammalati ed i morenti; aiutava i poveri da lei definiti “i preferiti di Dio”; introdusse nella parrocchia le opere missionarie e contribuì alla diffusione della stampa cattolica.

A 35 anni, nel 1853, fu operata all’intestino per un cancro; sconcertata dal tipo di cure che richiedeva, supplicò la Santa Vergine di guarirla, ma di soffrire diversamente, con altri dolori che la facessero partecipare più direttamente alla Passione di Gesù. Fu pienamente esaudita l’8 dicembre 1854, nello stesso momento che a Roma papa Pio IX proclamava il dogma dell’Immacolata Concezione. Ma da quel giorno la sua vita fu tutta trasformata e per sempre legata a Cristo sofferente; una ‘misteriosa malattia’ l’immobilizzava in estasi ogni venerdì alle 15 e per tutta la Settimana Santa, rivivendo nel corpo e nello spirito le sofferenze di Gesù, dal Getsemani al Calvario.

Le apparvero nel corpo le cinque stimmate della crocifissione, che le procuravano un grande dolore, ma che accortamente nascondeva ai curiosi.

Il vescovo di Friburgo, mons. Marilly, dopo un consulto medico per verificare le estasi e le stimmate, autenticò ufficialmente l’origine mistica dei fenomeni. Negli ultimi anni della sua vita, il dolore si fece sempre più intenso, ma sopportò tutto senza un lamento, in totale abbandono alla volontà di Dio. Secondo il suo desiderio morì nella festa del Sacro Cuore il 27 giugno 1879; i parrocchiani di Siviriez e dintorni, all’annuncio della sua morte, dicevano fra loro: “La nostra santa è morta”.
I funerali si svolsero il 30 successivo, con la partecipazione di numerosi sacerdoti e una gran folla di fedeli. Giovanni Paolo II l’ha proclamata beata il 29 ottobre 1995. (Assisi.ofm)




Alla scoperta dei luoghi dove visse S. Marguerite





“la santa della porta accanto”

Il postulatore della causa, Padre Carlo Calloni, di questa figura ha sottolineato  come sia l’unica laica tra i nuovi Santi, seppur terziaria francescana, esempio di una santità vissuta nelle piccole cose

Alla domanda : "Padre, la nuova Santa può essere definita un po’ “la santa della porta accanto”. In che cosa consiste la quotidianità come via verso la santità?".
Ha risposto: - Vuol dire che non si fanno delle cose straordinarie, ma si fa l’ordinario in maniera straordinaria. Anche quando si arriva dichiarare che un servo di Dio ha vissuto in maniera eroica le virtù: che cosa significa eroica? Non che abbia saputo con il suo sudore resistere, ma che si è aperto alla grazia dello Spirito che lo ha modellato. La santità - come dice lei - “della porta accanto”, quotidiana, è questa: accettare che lo Spirito ti modelli secondo i fatti che ti accadono. Non bisogna andare a cercarli: sono lì! E questi sono il parlare di Dio. Margherita Bays in questo senso è una Santa che ha accolto veramente la chiamata dei Signore e l’ha vissuta dentro l’ordinario, dentro il quotidiano, il feriale. Nel villaggio tutti potevano incontrarla, non era messa in una teca di vetro.


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