venerdì 29 maggio 2020

SAN PAOLO VI : IL PAPA DELLA REGOLA DELL'O.F.S.


 29 Maggio
SAN PAOLO VI

Giuseppe Battista Montini
Il Papa della Regola dell'OFS
 




Concesio, Brescia, 26 settembre 1897 – Castel Gandolfo, Roma, 6 agosto 1978


Giovanni Battista Montini, nato a Concesio (Brescia), compì gli studi fino alla licenza ginnasiale presso il collegio “Arici” dei padri Gesuiti a Brescia, per lunghi periodi come alunno esterno, causa la salute delicata. Ottenne la licenza liceale come privatista presso il Liceo classico statale “Arnaldo da Brescia”. Avvertita la vocazione sacerdotale, entrò nel Seminario di Brescia, e seguì i corsi come esterno: fu ordinato sacerdote nella cattedrale bresciana il 29 maggio 1920. Indirizzato alla carriera diplomatica, ebbe numerosi incarichi di rilievo nella Curia Romana e fu assistente ecclesiastico degli universitari cattolici italiani. Diventato arcivescovo di Milano, compì il suo ingresso solenne il 6 gennaio 1955, impegnandosi ad ascoltare la società che cambiava e indicandole Dio come unico riferimento. Fu creato cardinale dal Papa san Giovanni XXIII il 15 dicembre 1958. Eletto Papa col nome di Paolo VI il 21 giugno 1963, dichiarò immediatamente di voler portare avanti il Concilio Ecumenico Vaticano II. Alla sua conclusione, cominciò quindi a metterne in opera le deliberazioni con grande coraggio, in mezzo a ostacoli di ogni segno. In particolare pubblicò il rinnovato Messale Romano. Fu importante e profonda la sua azione ecumenica, con proficui scambi e incontri con la Chiesa anglicana e la Chiesa ortodossa. Scrisse sette encicliche e compì nove viaggi apostolici fuori dall'Italia. L'ultimo periodo della sua vita fu segnato dalla contestazione ecclesiale, cui reagì con fortezza e carità, e dall'uccisione del suo amico, l’onorevole Aldo Moro. Morì nella residenza pontificia di Castel Gandolfo il 6 agosto 1978.
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I dati biografici principali degli anni giovanili romani, degli studi e dei primi incarichi ecclesiali, del futuro Papa sono riportati nel Registro della Fraternità dell’Ara Coeli, dove il giovane Giovanni Battista Montini chiese di poter professare la Regola di vita nel Terz’Ordine francescano. Gli aggiornamenti nella carriera ecclesiastica del "postulante Montini" sono aggiunti sul registro, in inchiostro nero di china, con scritture diverse che si susseguono nel tempo man mano che è egli chiamato a svolgere i vari servizi. Ultimo incarico segnalato è quello di Assistente della Fuci, che svolgerà dal 1924 al 1933. Non entrerà mai a far parte del Terz'Ordine Francescano, ma sarà il Papa che darà al Terz'Ordine una nuova Regola, frutto di anni di meditato studio alla luce del rinnovamento conciliare. Da allora la fisionomia del Terz'Ordine - che cambierà il proprio nome in Ordine Francescano Secolare - si aprirà alle nuove istanze della vita contemporanea, in un lungo processo di rinnovamento. (Marco Stocchi)


È stato beatificato da papa Francesco il 19 ottobre 2014. Lo stesso Pontefice lo ha canonizzato il 14 ottobre 2018. Col Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 25 gennaio 2019, la memoria liturgica di papa Montini è stata inserita nel calendario Romano Generale al 29 maggio, giorno della sua ordinazione sacerdotale. Nel calendario della diocesi di Milano, invece, cade il 30 maggio, anniversario della sua Prima Messa. I suoi resti mortali sono venerati nelle Grotte Vaticane sotto la Basilica di San Pietro a Roma.






PAPA MONTINI





I quindici anni del pontificato di Paolo VI sono stati fra i più intensi e inquieti del nostro secolo; iniziati sotto il segno del dialogo e della speranza di un gioioso rinnovamento religioso e civile, passano attraverso i moti convulsi della contestazione e si concludono in uno dei momenti più bui e tragici del terrorismo; in questa difficile situazione le chiavi - simbolo dell'autorità e della missione papale furono veramente, come ha scritto un biografo di Papa Montini, pesanti da reggere.
Anche a motivo di questa situazione storica, a Paolo VI dovranno essere senz'altro riconosciuti almeno tre grandi meriti storici: di avere guidato a conclusione con mano sicura e con esperienza di dottrina il Concilio Vaticano II, curandone poi l'applicazione equilibrata e corretta; di avere costantemente perseguito, con finezza di cultura e di spiritualità, il dialogo tra la Chiesa e il mondo moderno, da lui definito come «questo mondo immenso, misterioso, magnifico››; di avere svolto una catechesi ad altissimo livello, tanto salda nei princìpi quanto paterna e caritatevole nella forma, che sta alla Chiesa post-conciliare come quella di Pio XII alla preparazione nascosta del Concilio.
Un Papa grande, per umanità e per dottrina, per fermezza di fede e per carità inesausta, profeta della speranza di Cristo per tutti gli uomini, testimone crocifisso nei momenti del silenzio della ragione e della grazia.

IL PAPA DELLA "REGOLA" DELL'OFS

Anche rispetto alla Fraternità secolare la sua posizione è di grande rilievo storico: a lui, infatti, dobbiamo, come hanno scritto i Ministri Generali della Famiglia francescana, lo «splendido dono ›› della nuova Regola dell'Ordine Secolare, ultima sua testimonianza di amore per i laici francescani «poco prima che lasciasse questa terra››.
Questo atto solenne, tuttavia, non sta a sé, ma rappresenta il coronamento di un magistero che ha accompagnato e guidato, con discrezione e incisività, l'intero aggiornamento post-conciliare del Terzo
Ordine: lo dice necessario e ne traccia le linee di fondo nella lettera per il Congresso di Filadelfia (1967); invita a rinnovare la testimonianza di azione e di apostolato proprio dell'Ordine francescano secolare «franca, aperta, gioiosa, popolare, umile e buona, fattiva e semplice, pronta a pagare di persona, a dispensare intorno a se' serenità e letizia ›› (1968); indica come punti di arrivo del rinnovamento della Regola l'esatta collocazione dell'istituzione nella vita della Chiesa e i significati e la sostanza dell'apostolato, configurato come partecipazione della pratica dei consigli evangelici (1969); infine, nel discorso del maggio 1971, illustra i nodi esistenziali più validi della secolarità francescana nel mondo contemporaneo, con particolare attenzione al valore della povertà. Giustamente perciò la nuova Regola è detta, da Paolo VI, «paolina›› e lo è in più significati: perché è stata promulgata da lui, perché l'elaborazione coincide con gli anni del suo pontificato, perche' riflette quei valori evangelici e quei valori umani che stanno al centro di tutto il suo magistero. (1)


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(1) fonte: Magistero dei papi e fraternità secolare – Da Pio IX a Giovanni Paolo II, a cura di Mariano Bigi e di p. Luigi Monaco, Testi e studi ad uso dei membri dell’Ofs, Roma, 1985.